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domenica 19 gennaio 2014

A rischio la pensione per gli iscritti alla gestione separata


Secondo le ultime stime, sono circa un milione i lavoratori che, al termine della loro vita lavorativa, pur avendo regolarmente versato  i contributi previdenziali, rischiano di non riuscire a maturare il diritto alla pensione.

I soggetti penalizzati  sono la quasi totalità dei lavoratori a progetto, i lavoratori autonomi occasionali, i collaboratori parasubordinati ed altre categorie di minor rilevanza che versano i loro contributi alla gestione separata Inps.

Il problema è strutturale e riguarda il c.d. “minimale contributivo”.

In sostanza, a costoro, ai fini pensionistici, viene accreditato un mese di contributi esclusivamente se percipienti  un reddito pari almeno a 1.295 euro al mese, e su questo versano i relativi contributi, la cui aliquota nel 2014 è salita al 28,72%.

Se, ad esempio, il reddito percepito ammonta  alla metà della cifra sopra indicata, tali soggetti per mettere insieme un mese di contributi dovranno lavorare due mesi.

A parte gli amministratori, la stragrande maggioranza dei soggetti che versano i contributi alla gestione separata non arriva a livelli di reddito pari o superiore al minimale e rischia, pertanto,  di versare contributi senza riuscire mai a maturare il diritto alla pensione. Ciò nonostante, l’aliquota contributiva che nei prossimi anni verrà richiesta a costoro, già  salita finora dal 10% al 28%,  è destinata ad arrivare al 33% entro il 2018. Contributi, come detto, probabilmente buttati.

Valerio Pollastrini

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