Il 26 agosto
il Consiglio dei ministri ha approvato rispettivamente un decreto legge ed un
disegno di legge per la riorganizzazione e la
modernizzazione della Pubblica amministrazione.
L'obiettivo principale dichiarato dal Governo è quello di fornire una
soluzione strutturale al tema del precariato nella p.a, attraverso la riduzione
delle forme di lavoro flessibile e l’apposizione di idonee barriere per evitare
percorsi “privilegiati” per le assunzioni.
I contratti tipici della pubblica
amministrazione torneranno dunque ad essere quelli a tempo indeterminato.
Previsto inoltre un processo di
stabilizzazione degli attuali “precari” su basi meritocratiche. Sono state
infatti disposte delle procedure selettive affinché, tra coloro che negli
ultimi cinque anni hanno avuto un contratto a tempo determinato per almeno tre
anni, si scelgano i migliori. Il decreto legge in commento ha riservato a questi soggetti una quota di
riserva pari al 50% dei posti disponibili nei concorsi di assunzione.
A proposito delle procedure di ammissione,
la norma prevede l’esplicito obbligo di assumere tutti i vincitori di concorso.
Questa disposizione riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più
recenti.
Valerio Pollastrini
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