E' impietoso il rapporto dell'Ocse sull’occupazione femminile, intitolato "Closing the gender gap", che colloca l'Italia al terzultimo posto tra i 34 Paesi aderenti all'Organizzazione che raccoglie le principali economie industrializzate del pianeta.
Nella speciale classifica solo Turchia e Messico fanno peggio del dato italiano (51%). Da notare che il valore medio e' risultato il 65%.
La nostra economia risulta penalizzata dalla scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro e il Paese necessita di politiche per la famiglia migliori, oltre che di una maggiore partecipazione degli uomini al lavoro domestico.
Secondo le proiezioni dell'Istituto - a parità di altre condizioni - se nel 2030 la partecipazione femminile al lavoro raggiungesse i livelli maschili, la forza lavoro italiana crescerebbe del 7% e il Pil pro-capite crescerebbe di 1 punto percentuale l'anno.
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