Occorrono interventi per rilanciare pmi quadruplicati dal
2013 al 2015 i voucher venduti
Battuta d’arresto nella ripresa del mercato del lavoro che,
dopo un 2015 sostanzialmente positivo, in dicembre fa registrare una flessione
del numero degli occupati ed un aumento, all’ 11,4%, del tasso di
disoccupazione.
Secondo le stime provvisorie diffuse oggi dall’Istat, la
diminuzione è dovuta soprattutto alla perdita di 54 mila posti di lavoro tra
gli indipendenti. Un elemento che ci preoccupa poiché riflette ancora una
situazione di difficoltà del mondo dei lavoratori autonomi e delle imprese,
soprattutto più piccole, che continuano a soffrire e spesso sono costrette a
chiudere i battenti: dal 2011 ad oggi sono state quasi 140mila, al ritmo di 76
al giorno, le imprese che si sono arrese, con una perdita di migliaia di posti
di lavoro. Rispetto a dicembre 2014, se infatti i lavoratori dipendenti
crescono dell’1,5% (+247mila), spiegando la crescita dell’occupazione nei
dodici mesi, gli indipendenti diminuiscono del 2,5% (-138mila): segno che il
Jobs Act ha prodotto effetti positivi sul numero dei lavoratori dipendenti
occupati, ma non si è tradotto in una ripresa dell’occupazione sul fronte del
lavoro indipendente.
Il rilancio dell’occupazione passa anche, e soprattutto, dal
mondo delle piccole e medie imprese ed occorrono dunque interventi mirati al
loro sostegno, soprattutto nel commercio al dettaglio: un rilancio di questo
settore avrebbe infatti importanti riflessi sull’occupazione e sui consumi, con
effetti immaginabili sulla crescita dell’economia.
A questo proposito, Confesercenti ha recentemente presentato
una proposta per rilanciare l’occupazione, soprattutto giovanile, in questo
settore, introducendo nella previdenza un elemento di flessibilità in uscita,
condizionata dall’assunzione di un lavoratore giovane. Secondo nostre stime
questo tipo di intervento, se applicato alle imprese tra i 6 ed i 60 dipendenti
del commercio, del turismo e del terziario, potrebbe permettere l’ingresso nel
mondo del lavoro ad almeno 100mila under34.
Per non penalizzare eccessivamente il lavoratore anziano
uscente, Confesercenti ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per
introdurre un meccanismo di staffetta generazionale che preveda un’integrazione
economica per i lavoratori anziani vicini alla pensione che scelgano il part
time, in cambio dell’assunzione nella stessa impresa di un lavoratore giovane.
Il tutto senza incidere sulla fiscalità generale, ma attraverso l’ampliamento
della solidarietà espansiva che è sostenuta con le risorse versate dalle
imprese al Fondo integrativo salariale, ai Fondi di formazione continua e a
quelli Interprofessionali.
Si tratta di interventi che potrebbero contribuire a dare
una spinta decisa all’occupazione che ancora risente di un clima di incertezza,
come dimostra l’uso dei voucher lavorativi che tra il 2013 ed il 2015 hanno
fatto registrare un trend di crescita importante, passando dai circa 36 milioni e mezzo venduti nel corso del 2013, ai 102 milioni e
400 mila del 2015 (valore nominale di 10 euro). Si tratta di uno strumento
troppo spesso indicato come fonte di precarizzazione, ma che di fatto ha
contribuito e contribuisce a creare opportunità lavorative.
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