L’Iva schizzerà fino al 25% e comporterà un aggravio di
tasse, dal 2017 al 2019, di oltre 54 miliardi di euro. Rispetto al 2016, il
prelievo legato all’imposta sul valore aggiunto salirà di oltre 15 miliardi nel
2017, aumenterò di 19,5 miliardi nel 2018 e di altri 19,5 miliardi nel 2019.
Sono previsti, poi, incrementi delle accise sulla benzina, nel triennio, per
700 milioni di euro. Il giro di vite fiscale previsto dalle clausole di
salvaguardia inserite nella manovra ammonta, pertanto, a 54,2 miliardi. Questi
dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa circa gli effetti delle
misure inserite nella legge di stabilità per il 2016 approvata lo scorso
dicembre dal Parlamento.
Il giro di vite fiscale è la conseguenza delle clausole di
salvaguardia previste dalla manovra sui conti pubblici. Tali clausole sono
state sterilizzate per il 2016 e il governo ha così evitato maggiori oneri
fiscali a carico dei contribuenti per circa 16 miliardi che, senza tali
interventi, sarebbero scattati già quest’anno. Analogo intervento di
sterilizzazione, tuttavia, non è stato previsto per gli anni successivi e in
particolare per il triennio 2017-2019, arco di tempo nel quale l’Italia è
obbligata a raggiungere il pareggio di bilancio in linea con gli impegni
assunti negli scorsi anni con l’Unione europea.
Si va incontro, pertanto, a un ingente aumento del prelievo
tributario a carico di famiglie e imprese. Sono previsti ingenti aumenti di
imposta a partire dal 2017 quando l’aliquota ordinaria Iva salirà dal 22% attuale
al 24% fruttando 8,1 miliardi in più di gettito; sempre nel 2017 è previsto
l’innalzamento dell’aliquota agevolata Iva dall’attuale 10% al 13% con maggiori
entrate per 6,9 miliardi: nel 2017, dunque, nelle casse dello Stato entreranno
15,1 miliardi in più. Nel 2018, l’aliquota ordinaria Iva passerà fino al 25% e
tale incremento comporterà ulteriori entrate fiscali per 4 miliardi; nel 2018
scatterà anche l’aumento delle accise sulla benzina parti a 350 milioni: in
totale, nel 2018 ci sarà un giro di vite per 19,5 miliardi che si ripeterà
anche l’anno successivo. Complessivamente, tra il 2017 e il 2019, ci sarà un
aumento di tasse per 54,2 miliardi di euro così ripartito: 20,8 miliardi
arriveranno dall’aumento dell’aliquota agevolata Iva dal 10 al 13%; 24,5
miliardi dall’aumento dell’Iva ordinaria dal 22% al 24% e altri 8,1 miliardi
per l’ulteriore incremento al 25%. Dall’innalzamento delle accise sulla benzina
arriveranno invece 700 milioni di euro.
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