Il presidente di Confcommercio ribadisce che "sono
scomparsi i segnali negativi e si cominciano a vedere quelli di ripresa, anche
se timidi e fragili. Ma senza riduzione della pressione fiscale non ci sarà una
prospettiva vera di crescita". Credito: "le banche devono tornare ad
aiutare le imprese, soprattutto quelle piccole e medie".
"Finalmente sono scomparsi i segnali negativi, anzi
possiamo dire addirittura archiviati". Lo ha detto Carlo Sangalli,
presidente nazionale di Confcommercio, a margine dell'inaugurazione della manifestazione "Wine&Siena
", svoltasi nel weekend nella città toscana. "Si cominciano a vedere segnali in più,
anche se timidi e fragili - ha sottolineato Sangalli – e anche per quanto
riguarda i consumi c'è un risveglio. E allora adesso bisogna fare in modo che
il governo vinca la scommessa di trasformare questa ripresa, che è ancora
statistica, in una vera e propria crescita". Secondo Sangalli la strada obbligata
è "quella di ridurre la pressione fiscale perché fino a quando l'avremo
tra le più alte del mondo certamente non ci sarà una prospettiva vera di
crescita. Con coraggio e più determinazione bisognerà ridurre la spesa pubblica
improduttiva che presenta ampi margini di riduzione e di qualificazione".
Il presidente di Confcommercio ha parlato anche di credito, evidenziando che "le banche devono tornare a fare
quello che hanno fatto in passato, aiutare le imprese, soprattutto quelle
piccole e medie, quelle che oggi hanno un momento di sofferenza e di difficoltà
facendo in modo che questa ripresa diventi davvero solida e robusta". Sangalli ha poi detto che "mi fa piacere
sentir dire che oggi abbiamo un sistema bancario solido e la cosa è
confortante. Sappiamo benissimo come è stato l'intervento della Bce, grazie al
presidente Draghi. E' importante mettere liquidità perché questo significa
rafforzare il credito e soprattutto scongiurare i rischi della
depressione".
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