Dato atteso e in linea con quanto anticipato dall'Indicatore
dei consumi di Confcommercio (ICC).
Nonostante i mesi di settembre ed ottobre abbiano registrato un moderato
ripiegamento della domanda, il quadro d'insieme non va interpretato in senso
negativo in quanto, nel confronto annuo, quasi tutte le funzioni di consumo
presentano, finalmente, variazioni positive. Questo è il commento dell'Ufficio
Studi di Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio di ottobre diffusi
oggi dall'Istat.
Si può ipotizzare - continua la nota - che dopo l'innesco di
un favorevole ciclo dei durevoli, le famiglie stiano tornando a spendere anche
su altre funzioni di spesa, come, per esempio, l'abbigliamento, un'area
particolarmente penalizzata dalla lunga crisi che abbiamo ormai alle spalle.
Si delinea con sempre maggiore chiarezza una tripartizione
nell'ambito del commercio al dettaglio. Rispetto allo scorso anno, l'e-commerce
cresce in doppia cifra, la grande distribuzione, pure in un contesto di margini
decrescenti, si avvicina al +2% di fatturato, e la distribuzione tradizionale
che mostra difficoltà ad agganciare la ripresa (+0.1% nei primi dieci mesi del
2015 rispetto all'analogo periodo del 2014). Permangono, dunque, elementi di
debolezza all'interno di un quadro economico in ripresa, corroborata anche dai
recenti dati sul fatturato in volume dell'industria.
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