NEL 2015 IL COSTO MEDIO DELLA TARI E’ DI 296 EURO, CON UN AUMENTO
DI 10 EURO (72 EURO NEGLI ULTIMI 4 ANNI)
A MATERA IN 4 ANNI AUMENTO DEL 207%; A PESCARA DEL 165%
TRA IL 2014 E 2015, 55 CITTA’ AUMENTANO LA TASSA (TRA CUI BOLOGNA,
FIRENZE, GENOVA, MILANO, TORINO, VENEZIA) E 35 CITTA’ LA DIMINUISCONO (TRA CUI
CAGLIARI, NAPOLI, PALERMO, ROMA); 13 CONFERMANO LE ALIQUOTE DELL0’ANNO
PRECEDENTE (TRA CUI BARI, TRENTO, VERONA)
A SALERNO LA TARIFFA PIU’ ALTA (462 EURO MEDI); A BENEVENTO
454 EURO
CON 296 EURO MEDI ANNUI LA TARI E’ PIU’ PESANTE DELLA TASI
SULLE PRIME CASE (230 EURO MEDI)
Tra il 2012 e il 2015 la Tassa sui Rifiuti (TARI) è
aumentata mediamente del 32,4% (72 euro in più), mentre nell’ultimo anno
l’aumento è stato del 3,3% (10 euro medi in più), passando da una tariffa annua
di 224 euro a 296 euro medi a famiglia.
E’ quanto ha calcolato il Servizio Politiche Territoriali
della UIL che ha elaborato i costi in 103 Città capoluogo di provincia, per una
famiglia di 4 persone con una casa di 80 mq.
Periodo 2012-2015
Nello specifico, ha commentato il Segretario Confederale
della Uil, Guglielmo Loy, tra il 2012 e il 2015 a Matera l’aumento medio è
stato del 207%; a Pescara del 165%; ad Avellino del 114%; a L’Aquila del 103%;
a Nuoro del 98,2%.
Sempre nello stesso periodo, la tariffa è diminuita del
17,4% a Belluno; del 9% a Varese; del 7,4% a Bergamo; del 5,6% a Udine e
Gorizia.
Per quanto riguarda le grandi Città tra il 2012 e il 2015,
ha continuato Loy, a Cagliari l’aumento
medio è stato dell’85,3%; a Genova del 54,2%; a Palermo del 37,5%; a Milano del
31%; a Firenze del 30,6%; a Bari del 22,5%; a Torino del 21,9%.
Più contenuti gli aumenti a Napoli (+ 1,8%); a Roma (+2,3%);
a Venezia (+2,9%); A Bologna (+5,2%).
In soldoni, ha spiegato Loy, questi aumenti hanno comportato
un esborso in più, a famiglia, pari a
295 euro a Matera; 212 euro ad Avellino;209 euro a Grosseto; 208 euro a Pisa;
207 euro a Cagliari.
Al contrario, a Belluno il risparmio è stato di 34 euro medi
a famiglia; a Varese di 24 euro; a Gorizia di 18 euro; a Bergamo di 16 euro; a
Udine di 11 euro.
Periodo 2014-2015
Nel corso dell’ultimo anno 55 Città hanno aumentato la
tariffa, tra cui Bologna, Firenze, Genova, Milano, Torino, Venezia; sono 35 le
Città che, invece, hanno diminuito la tariffa, tra cui Cagliari, Napoli,
Palermo, Roma; 13 Città hanno confermato le tariffe dell’anno precedente tra
cui Bari, Trento, Verona.
Nel dettaglio, ha continuato il Segretario confederale della
UIL, tra il 2014 e il 2015, a Matera l’aumento è stato del 106%; a Pordenone
del 43%; a Cremona del 41%; a Brindisi del 40%.
Invece, a Vibo Valentia si è registrata una diminuzione
dell’11%; a Potenza del 9%; a Macerata e Lecce dell’8%.
Anche in questo caso gli aumenti valgono mediamente 225 euro
in più a Matera; 111 euro a Brindisi; 62 euro a Pordenone; 58 euro a Cremona;
37 euro a Chieti.
I risparmi valgono 31 euro medi a Cagliari; 28 euro a Pisa;
26 euro ad Avellino; 24 euro a Potenza; 23 euro a Pescara.
Nelle Grandi Città la
tariffa è aumentata mediamente del 7% a Torino; a Venezia del 4,2%; a
Firenze del 3,7%; a Bologna del 3%; a Milano del 2,9%; a Genova del 2,8%.
Viceversa, la diminuzione a Cagliari è stata del 6,4%; a
Palermo del 5,8%; a Napoli del 2,8%; a Roma dell’1,5%.
I Costi nel 2015 in
valori assoluti
In valori assoluti nel 2015 il costo maggiore si è
registrato a Salerno con 462 euro l’anno a famiglia; a Benevento 454 euro; a
Grosseto 450 euro; a Siracusa 444 euro.
Si paga un po’ meno ad Ascoli Piceno (160 euro medi a
famiglia); a Isernia e Belluno (161 euro); a Novara e Vibo Valentia (167 euro).
Per quanto riguarda le grandi Città a Cagliari la tariffa
sui rifiuti pesa 450 euro medi a famiglia; a Napoli 436 euro medi; a Reggio
Calabria 431 euro; a Venezia 334 euro; a Milano 331 euro; a Genova 330 euro; a
Roma 318 euro; a Bari 308 euro.
Più contenuto l’importo della tariffa a Bologna (229 euro
medi); a Firenze (238 euro); a Torino (262 euro); a Palermo (289 euro).
TARI più cara della
TASI
Con una media di 296 euro la Tassa sui rifiuti è più alta di
66 euro rispetto alla TASI sulla prima casa (230 euro medi).
Conclusioni
I dati sopra esposti, ha concluso Loy, sono una ragione di
più per non “#staresereni”, nonostante le norme previste nella Legge di
Stabilità e i proclami del Presidente del Consiglio che afferma che il prossimo
anno la pressione fiscale non aumenterà.
Ciò perché la TARI (così come le tariffe degli asili nido,
delle mense scolastiche, del trasporto pubblico) non è oggetto del blocco dei
tributi previsto per l’anno prossimo.
Tra l’altro, gli aumenti della tassa dei rifiuti non sempre
si accompagnano con una migliore qualità del servizio.
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