Istat: da inflazione leggera spinta al potere d’acquisto
delle famiglie. Vendite in ripresa, ma le Pmi restano al palo
I dati odierni sulle vendite al dettaglio del mese di giugno
confermano, pur se in maniera non univoca, il periodo di discreto rafforzamento
della domanda da parte delle famiglie (che almeno per la metà, giova
ricordarlo, si indirizza nell’acquisto di servizi). Ciò anche grazie al
recupero di potere d’acquisto dovuto al permanere di una inflazione al di sotto
dell’1%.
E’ quanto afferma l’Ufficio Economico della Confesercenti,
commentando i dati diffusi questa mattina dall’Istat.
Se si esaminano i dati delle vendite in volume, osserviamo
come la dinamica sia sostanzialmente positiva (+1,1% il tendenziale, +0,2% il
2^ rispetto al 1^ trimestre). Una tendenza che
accomuna tutti i comparti merceologici tranne l’informatica e gli
elettrodomestici-tv. Questo è coerente con la previsione di variazione della
spesa delle famiglie dello 0,6% su base annua, una variazione positiva, ma non
così decisa, per ora.
La nostra preoccupazione deriva dal fatto che, però,
continua ad essere in campo negativo la variazione in valore (quindi in volume
il dato è ancora peggiore) nei primi sei mesi dell’anno per le piccole imprese
(-0,3%), mentre è largamente positiva per la GDO (+1,4%). Continua, insomma, ad
allargarsi la forbice tra i diversi formati distributivi. Della leggera ripresa
dei consumi, in effetti, sembra aver beneficiato solo la grande distribuzione,
anche grazie alla deregulation degli orari di apertura nel commercio; mentre
per i negozi tradizionali si preannuncia l’ennesimo autunno difficile, con
ulteriori chiusure di attività.
Per quanto riguarda l’inflazione, si conferma che quella di
fondo è su livelli non preoccupanti, pari 0,7% e che non ci sono tensioni
particolari. Il contributo principale continua a provenire dal comparto degli
energetici. Questo favorisce, come detto, il recupero del potere d’acquisto
delle famiglie, che però non è detto sia indirizzato tutto ai consumi. Il
quadro dei prezzi, quindi, è caratterizzato da un periodo di sostanziale
assenza di tensioni, sia sul fronte interno, sia su quello estero, dato
l’andamento tendenzialmente cedente delle materie prime.
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