L'economia italiana cresce più del previsto. L'Istat ha
rivisto al rialzo le stime del Pil relative al primo e al secondo trimestre del
2015. Nei primi tre mesi dell'anno il Pil è aumentato dello 0,4% (+0,3% la
stima precedente). Nel secondo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,3% rispetto
al trimestre precedente (da +0,2% stimato in precedenza).
L'economia italiana cresce più del previsto. L'Istat ha
rivisto al rialzo le stime del Pil relative al primo e al secondo trimestre del
2015. Nei primi tre mesi dell'anno il Pil è aumentato dello 0,4% (+0,3% la
stima precedentemente diffusa dall'Istituto). Nel secondo trimestre il Pil è
cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (da +0,2% stimato in
precedenza) e dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2014 (da +0,5%
della stima precedente). Il secondo trimestre del 2015 ha avuto lo stesso
numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata
lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2014. Rispetto al trimestre
precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno mostrato
andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in aumento dello 0,3%
(+0,4% per i consumi finali dei residenti) e gli investimenti fissi lordi in
diminuzione dello 0,3%. Riguardo alle componenti estere si e' registrata una
crescita piu' intensa per le importazioni (+2,2%) che per le esportazioni
(+1,2%). La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito
positivamente alla crescita del Pil per 0,2 punti percentuali (+0,3 il
contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private),
nullo quello della spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e -0,1 quello
degli investimenti fissi lordi). Anche la variazione delle scorte ha
contribuito positivamente alla variazione del Pil (+0,4 punti percentuali),
mentre l'apporto della domanda estera netta e' stato negativo per 0,2 punti
percentuali. Rispetto al trimestre precedente, il valore aggiunto
dell'industria e' rimasto stazionario e quello dei servizi e' aumentato dello
0,3%, mentre quello dell'agricoltura e' diminuito dell'1,1%. La stabilita'
congiunturale del settore industriale deriva da una crescita dello
dell'industria in senso stretto (+0,2%) e da una flessione delle costruzioni (-0,7%).
In termini tendenziali, il valore aggiunto dell'industria ha registrato una
variazione nulla, con un incremento dello 0,4% dell'industria in senso stretto
e una flessione dell'1,5% delle costruzioni; il valore aggiunto dell'agricoltura
e' aumentato dell'1,7% e quello dei servizi dello 0,5%. In termini
congiunturali, il totale delle risorse (Pil e importazioni di beni e servizi)
e' aumentato dello 0,7%, con un'espansione delle importazioni del 2,2%. Dal
lato della domanda, le esportazioni sono cresciute dell'1,2%, gli investimenti
fissi lordi sono diminuiti dello 0,3% e i consumi finali nazionali sono
aumentati dello 0,3%. Nell'ambito dei consumi finali la spesa delle famiglie
residenti e delle Istituzioni Sociali Private (Isp) e' cresciuta dello 0,4%,
mentre quella della PA e' scesa dello 0,2%. La diminuzione congiunturale degli
investimenti e' stata determinata da una flessione della spesa per mezzi di
trasporto (-2,7%) e di quella in costruzioni (-0,8%), mentre la spesa per
macchinari, attrezzature e prodotti vari e' cresciuta dello 0,6%.
Nessun commento:
Posta un commento