“Il dato dell’Istat sulla fiducia delle imprese e dei
consumatori fotografa un cambiamento di clima che CNA aveva già colto, una
propensione nuova al consumo e agli investimenti che speriamo si consolidi. Ora
siamo tutti in attesa che le annunciate riforme prendano vita al più presto
possibile. I nostri imprenditori hanno bisogno di certezze, di stabilità, di
innovazione”. Lo ha dichiarato Sergio Silvestrini, segretario generale della
Cna, intervenendo questa mattina a Siena al
convegno su tema “CNA e Imprese.
Quale futuro per la rappresentanza”.
“Bene un governo militante, bene un governo che decide – ha
aggiunto Silvestrini - . E bene parti sociali che formulano proposte e hanno
spirito collaborativo. Ma bisogna stare attenti a non gettare il bambino con
l’acqua sporca. Nessuno di noi ha nostalgia delle mega riunioni a Palazzo
Chigi, dove si entrava sapendo che le decisioni in discussione erano già state
prese altrove, ma il nuovo non può passare per l’annullamento del contributo di
chi rappresenta interessi reali, di chi rappresenta gli interessi delle
imprese”.
“Il nuovo, quando funziona, ci piace. Tra le nuove politiche
del lavoro – ha spiegato Silvestrini –
ci è piaciuto particolarmente il Jobs Act, per il suo contenuto ma anche per il
metodo usato: nel giro di pochi mesi, abbiamo avuto tutti i decreti attuativi,
evitando che la riforma si svuotasse. Un metodo che purtroppo rimane poco
comune. Invece le imprese hanno bisogno di certezze. Mi riferisco alle
disposizioni contenute nella Delega fiscale, dalla istituzione dell’Iri,
l’imposta sul reddito delle imprese, per dare concreti benefici fiscali alle
imprese che reinvestono gli utili nella propria attività, all’esclusione
dall’Irap di imprese e professionisti privi dell’autonoma organizzazione”.
“Mentre siamo in attesa di questi provvedimenti promessi e
rimasti in sospeso – ha concluso Silvestrini – rimangono in vigore l’Imu sugli
immobili destinati all’impresa, che colpisce quanto hanno più a cuore gli
imprenditori, il cuore stesso
dell’impresa, e storture come lo split payment, che trasforma le imprese in
bancomat dello Stato, o il reverse charge, al quale l’Ue ha dato il via libera
a patto che si riducessero i tempi dei pagamenti pubblici alle imprese, che
invece rimangono lunghi. Approfittando della Legge di Stabilità si potrebbero
eliminare perlomeno questi ostacoli, ma ce ne sono tanti altri, al fare
impresa”.
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