Ogni anno in Italia lavorano 2 milioni di lavoratori
totalmente in “nero” con un mancato gettito nelle casse dello Stato di 25
miliardi di euro.
Roma, 21 agosto 2015 - Ogni anno in Italia lavorano circa 2
milioni di lavoratori completamente sconosciuti alle autorità pubbliche. Questi
lavoratori producono annualmente una economia sommersa (cioè, retribuzioni)
pari a 41 miliardi e 837 milioni di euro e una evasione complessiva di 25 mld
di euro di imposte e contributi. E' quanto emerge da uno studio della
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro sui dati delle ispezioni concluse da
Ministero del Lavoro, Inps e Inail nell'anno 2014 e nel primo semestre 2015.
I DATI
Nel corso del 2014 sono state ispezionate 221.476 aziende da
Ministero del Lavoro, Inps e Inail. Da quest'attività di vigilanza sono stati
scoperti 77.387 rapporti di lavoro non denunciati, quindi gestiti "in
nero". Si tratta di una percentuale del 34,94%. Nel primo semestre 2015 è
andata un po' meglio, ma su 106.849 imprese ispezionate da Ministero del
Lavoro, Inps e Inail, sono stati individuati circa 31.394 lavoratori totalmente
"in nero", ossia il 29,38%.
In media ogni tre aziende ispezionate si scopre un
lavoratore totalmente non registrato. I dati 2014/2015 risultano in linea con
quanto diffuso ufficialmente negli anni precedenti.
STIMA DEL LAVORO
"NERO" IN ITALIA SU AZIENDE ATTIVE
In Italia sono presenti circa 6 milioni di imprese
registrate alle Camere di commercio (fonte: Unioncamere - Movimprese II
trimestre 2015), oltre a 1 milione di ulteriori aziende e/o organismi non iscritte.
Tenuto conto che dai sopracitati dati forniti da Ministero
del Lavoro, Inps e Inail nel 30% di aziende ispezionate è presente il lavoro
"nero", la stima nazionale è di oltre 2 milioni di soggetti
(2.100.000) che ogni anno lavorano completamente in nero.
STIMA DI MANCATO
GETTITO
In media un lavoratore ha 241 giornate l'anno di lavoro
retribuite (fonte: Inps banche dati statistiche, www.inps.it) e la retribuzione
media giornaliera è pari a 86,80 euro (fonte: ultimo dato Rapporto coesione
sociale 2013 prodotto da Ministero del Lavoro, Inps e Istat). Se si considera
la media delle giornate sottratte agli oneri sociali, il mancato gettito da
lavoro sommerso produce circa 25 miliardi di euro cosi determinato:
Retribuzione media giornaliera: 86,80 euro
Giornate di lavoro annuo: 241
Retribuzione annua non assoggetta a oneri: 41,8 MLD di euro
Mancato gettito previdenziale: 14,6 MLD di euro (aliq. 35%
calcolata in media tra le
classi di contribuzione)
Mancato gettito fiscale: 9,3 MLD euro (aliq. media 24,5% al
netto di detrazioni fiscali)
Mancato gettito Inail: 1,2 MLD euro (aliq. media 27 x 1000)
TOTALE MANCATO
GETTITO: 25 MILIARDI 100 MILIONI DI EURO PARI A 1,5% DI PIL
"Sono dati che devono fare riflettere sia dal punto di
vista della sicurezza sociale che dal punto di vista economico-finanziario -
commenta Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro -.
Avere rapporti di lavoro regolari crea certamente una limitazione ai casi di
tragico sfruttamento, d'attualità purtroppo non solo in questi giorni. E
metterebbe a disposizione della collettività cifre molto importanti, vicine a
quelle di una Legge di Stabilità. Al decisore politico spetta creare le
condizioni normative per incentivare le assunzioni, ad esempio con la riduzione
strutturale del costo del lavoro; agli imprenditori di regolarizzare i propri
dipendenti".
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
su dati Ministero del Lavoro, Inps e Inail in monitoraggio trimestrale attività
di vigilanza 2015 (www.lavoro.gov.it) e rapporto annuale della vigilanza del
ministero del lavoro, INPS, INAIL del 2014.
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