Da oltre un decennio non era mai iniziata cosi presto la
vendemmia in Italia che si quest’anno si prevede con una produzione stimata in
aumento di almeno il 5 per cento rispetto allo scorso anno, per un totale
atteso di circa 44 milioni di ettolitri, con ottima qualità. E’ quanto stima la
Coldiretti nel sottolineare che il distacco del primo grappolo di uva da vino
Made in Italy del 2015 è avvenuto addirittura con quasi una settimana di
anticipo rispetto allo scorso anno, in Franciacorta, dove si raccolgono le uve
bianche destinate alla produzioni di spumanti che tradizionalmente sanciscono
l’avvio delle vendemmia in Italia. Le condizioni climatiche con il grande caldo
hanno accelerato i processi e anticipato la raccolta che si classifica come la
seconda più precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003, l’anno di
una storca siccità, quanto di inizio il
2 agosto.
In Italia la
vendemmia parte con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a
settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone
Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre
con le uve di Aglianico e Nebbiolo e Nerello. Le stime della Coldiretti dunque
saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime
settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve e dall’andamento
climatico dei giorni precedenti la raccolta. In ogni caso lo stato
fitosanitario dei vigneti è in tutta Italia molto buono con assenza di
situazioni di criticità e la qualità attesa è superiore a quella dello scorso
anno. Le temperature record di luglio hanno pero’ fatto aumentare l’impegno ed
i costi dei viticoltori che per scongiurare il rischio siccità che inizia a
farsi sentire in diverse zone hanno dovuto intervenire con mirate irrigazioni
di soccorso specie nei vigneti più giovani.
Sul piano produttivo
con queste premesse l’Italia dovrà rinunciare al primato produttivo rispetto
alla Francia dove le prime per il 2015 danno una produzione che si attesterà
sui 46,6 milioni di ettolitri, in leggero calo (-1%) sul 2014, secondo
l’Istituto del Ministero dell’agricoltura d’oltralpe. Se non ci saranno
sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per
oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc)
e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30
per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in
Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. Nel primo quadrimestre del
2015 le esportazioni sono intanto aumentate del 6 per cento in valore, secondo
un’analisi Coldiretti su dati Istat, con
il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest’anno
sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.
Con l’inizio della
vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi
di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,25 milioni di
persone. La vendemmia 2015 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg,
Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole dove quest’anno rispetto al
passato con la crisi si prevede la presenza di un maggior numero di italiani,
soprattutto giovani, rispetto agli extracomunitari, come confermano le
richieste di lavoro.
“La decisa svolta
verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di
conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale anche
attraverso l’integrazione di categorie come giovani, donne e immigrati che in
questo momento hanno maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro”, ha affermato
il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. La ricaduta occupazionale
riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella
distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di
servizio.
Secondo una ricerca
di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto
settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per
bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con
trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
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