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mercoledì 1 aprile 2015

Riforma Pa: dirigenti licenziabili e carriere legate al merito

Nella giornata odierna, il Ddl di riforma della Pubblica Amministrazione ha incassato il primo si da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato.

In serata è prevista la discussione in Aula del provvedimento e, stando alle indiscrezioni, il via libera di Palazzo Madama dovrebbe arrivare per il prossimo 8 aprile.

Le novità relative alla disciplina dei rapporti di lavoro riguardano, essenzialmente, la categoria dei dirigenti. Quelli privi di incarico verranno collocati in disponibilità e, decorso un determinato periodo, decadranno dal ruolo unico. La dirigenza, inoltre, sarà articolata in ruoli unificati, con piena mobilità.

La riforma prevede, altresì, l'eliminazione dell’attuale distinzione in due fasce e stabilisce che gli incarichi dei dirigenti avranno una durata di triennale, rinnovabili una sola volta al di fuori di  bando e  selezione.

Per accedere alla carica di dirigente a tempo indeterminato, gli interessati, oltre al concorso, dovranno superare anche un ulteriore esame  dopo i primi anni di servizio.

Un emendamento approvato nell’ultima ora  sancisce il definitivo superamento degli automatismi nella progressione della carriera, che, d’ora in avanti, sarà subordinata ad una specifica valutazione e, dunque, dipenderà dal merito.

Infine, nel Ddl è stata ribadita la definizione di limiti assoluti per il trattamento economico complessivo.

Valerio Pollastrini

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