A fronte del silenzio del Governo, la
stampa ha avanzato in questi giorni l’ipotesi dell’assenza delle coperture
economiche.
Le nuove misure, infatti, dovrebbero
eliminare le principali tipologie di contratti precari, grazie ai quali, però, le
casse pubbliche ricevono parecchi soldi,
certamente superiori alle entrate in arrivo con i nuovi rapporti a tutele
crescenti.
A tale proposito, occorre segnalare come
la Ragioneria dello Stato avesse già palesato numerosi dubbi sulla copertura
dei primi due decreti attuativi, quello, per l’appunto, sulle tutele crescenti
e quello sulla riforma degli ammortizzatori sociali.
L’ipotesi sostenuta dagli organi di
stampa, ove rispondente al vero, giustifica il timore che, alla fine, gli oneri
finanziari vengano ricavati attraverso l’ennesimo aumento dell’Iva e gli
incrementi sulle accise.
Valerio
Pollastrini
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