Il 22 gennaio 2013 l’Italia, primo Paese aderente tra quelli dell’Unione Europea, ha ratificato la Convenzione sul lavoro dignitoso per le lavoratrici ed i lavoratori domestici.
Si tratta della Convenzione 189, adottata nel corso della Conferenza Internazionale del lavoro del 2011, il cui obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di decine di milioni di lavoratori domestici in tutto il mondo.
Finora gli altri Paesi ratificanti sono stati l’Uruguay, le Filippine e le Mauritius. Da notare che l’Italia risulta essere tra i tre principali Paesi datori di lavoro domestico in Europa, con una percentuale di donne dell’88 per cento sul totale dei lavoratori del settore.
In base all’accordo, a tutti i lavoratori domestici deve essere riconosciuta la dignità di lavoratori, con il conseguente accesso ad una serie di diritti, primo tra tutti quello ad una retribuzione non solo in natura. Il presupposto da cui nasce la Convenzione è la consapevolezza che i lavoratori domestici rappresentano una delle categorie più fragili e bisognose di tutele, sia per la particolare composizione - si tratta principalmente di donne ed immigrati - ma anche per il contesto lavorativo in cui si svolge l’attività, la casa dei datori di lavoro, luogo privato per eccellenza e poco trasparente ad un controllo delle condizioni di vita e di lavoro.
La Convenzione entrerà in vigore il 5 settembre 2013, ovvero dodici mesi dopo la ratifica da parte di due Stati membri dell’International Labour Organizzatium.
Valerio Pollastrini
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