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domenica 30 agosto 2015

Confindustria – Autotrasporto: pubblicazione valori indicativi di riferimento costi di esercizio impresa autotrasporto conto terzi-luglio 2015

Confindustria, Nota del 28 agosto 2015

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato, sul proprio sito, la tabella dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio del costo per litro del gasolio per autotrazione relativa a luglio 2015. Tali valori sono adeguati sulla base delle rilevazioni mensili effettuate dal Ministero dello Sviluppo Economico.

-         La tabella è reperibile al seguente indirizzo internet:

Mef - Patent box, pronto il decreto di attuazione con le modalità applicative

Mef, Nota del 28 agosto 2015

E’ in corso di registrazione dalla Corte dei Conti e di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di attuazione del cosiddetto ‘Patent Box’ (PDF, 1.1Mb), firmato dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Le norme sul Patent Box, introdotte nella legge di stabilità per il 2015, prevedono una tassazione agevolata sui redditi derivanti da opere di ingegno e rientrano nella strategia messa a punto dal Tavolo ‘Finanza per la Crescita’ a cui partecipano le strutture dei due ministeri. Lo sgravio fiscale riguarda quindi brevetti, marchi, software protetto da copyright, disegni e modelli giuridicamente tutelati. L’agevolazione consiste in una deduzione pari al 30% nel 2015, al 40% nel 2016 e al 50% dal 2017 di tali redditi. Il decreto di attuazione stabilisce l’ambito di applicazione delle misure, i soggetti beneficiari, fissa i criteri per la determinazione del reddito agevolabile e le modalità per l’opzione del regime fiscale agevolato che dura cinque anni ed è rinnovabile.

 E’ già in vigore, invece, il decreto che rende operativo il credito d’imposta sulle spese in ricerca e sviluppo (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 luglio scorso), che rientra anch’esso nella strategia di ‘Finanza per la crescita’. L’agevolazione è fruibile da tutte le imprese senza limiti di fatturato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato. Lo sgravio fiscale, utilizzabile a compensazione, è pari al 25 per cento delle spese incrementali sostenute annualmente nel periodo 2015-2019 rispetto alla media realizzata nei tre anni precedenti. La quota è elevata al 50 per cento per le spese relative all’impiego di personale qualificato e per quelle relative a contratti di ricerca con università o altri enti equiparati e con start-up innovative.

 L’investimento minimo per accedere allo sgravio fiscale è pari a 30 mila euro mentre il beneficio massimo annuale è ammesso fino a 5 milioni di euro per ciascun soggetto.

Decreti

-         Decreto attuativo del ‘Patent Box’ (PDF, 1.1Mb):

-         Attuazione del credito d'imposta per attivita' di ricerca e sviluppo:

Ministero dello Sviluppo Economico - Le nazionali di calcio giocano per il ‘Made in Italy’

Ministero dello Sviluppo Economico, Comunicato Stampa del 28 agosto 2015

Siglato un accordo tra MISE e FIGC per promuovere l’immagine del nostro Paese e delle sue eccellenze in occasione delle partite degli Azzurri.

Le Nazionali italiane di calcio, simbolo sportivo italiano più conosciuto e apprezzato nel mondo, da oggi giocheranno per il ‘Made in Italy’: il Ministero dello Sviluppo Economico e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno infatti siglato un’intesa con l'obiettivo di promuovere l’immagine del nostro Paese e delle sue eccellenze produttive a livello globale.

L’accordo, d’intesa con l’ICE, Agenzia per la promozione all’estero, rientra nelle iniziative messe in campo dal Governo italiano a sostegno dell’internazionalizzazione. Tutti i soggetti pubblici e privati interessati potranno partecipare, anche finanziariamente, alle attività di promozione che verranno delineate nel corso dei prossimi eventi calcistici internazionali.

La prima iniziativa si svolgerà il 10 ottobre, in occasione della partita Azerbaigian - Italia (European Qualifier): a Baku l’ICE organizzera' l’evento 'Build 2015' per i settori dell’edilizia, delle costruzioni, della termoidraulica, delle macchine e materiali per l’edilizia, della rubinetteria, dell’arredo-bagno e dell’interiordesign.

Attraverso questo accordo, le 18 Nazionali della FIGC (maschili, femminili, di calcio a 5 e beach soccer), impegnate in circa 170 partite l’anno, diventeranno uno strumento di promozione per il sistema Paese, con l'obiettivo di valorizzare le imprese italiane e favorire l'interscambio economico - culturale.

Confcommercio - Famiglie sempre più "appesantite" dalle spese obbligate

Confcommercio, Nota del 28 agosto 2015

Analisi dell'Ufficio Studi sulle spese obbligate delle famiglie italiane negli ultimi 20 anni. In crescita soprattutto la voce relativa all'abitazione (+110% rispetto al 1995). Crisi economica e aumento della pressione fiscale incidono pesantemente sul reddito disponibile.

Negli ultimi venti anni la spesa delle famiglie si è progressivamente spostata verso i consumi obbligati che oggi assorbono circa il 42% del totale; in crescita soprattutto la componente relativa all'abitazione, la cui spesa pro capite è passata da poco più di 1.900 euro del 1995 agli attuali 4.012 euro (+110%), arrivando ad assorbire oltre il 24% dei consumi complessivi; aumentata anche la quota destinata ai servizi il cui consumo rappresenta una libera scelta (dal 17,4% del 1995 al 21,4% del 2015) che indica la progressiva terziarizzazione dei consumi; crisi economica e aumento della pressione fiscale hanno fortemente limitato le disponibilità delle famiglie incidendo sull'aumento delle spese obbligate (il reddito disponibile reale è sceso, complessivamente, tra il 2007 e il 2014 del 10,6% e del 14,1% in termini pro capite); particolarmente penalizzate le spese relative all'alimentazione domestica (incluse bevande alcoliche e non) la cui incidenza è scesa di quasi tre punti percentuali; sul fronte dei prezzi gli aumenti più rilevanti hanno interessato l'abitazione anche per effetto della crescita dei prezzi di quei beni e servizi, quali l'acqua e lo smaltimento rifiuti, gestiti a livello locale (oltre il 130% tra il 1995 e il 2015). Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie negli ultimi 20 anni.

Le spese obbligate
Nel valutare i mutamenti intervenuti nelle decisioni di spesa delle famiglie, sia in termini qualitativi sia quantitativi, la segmentazione tra spese obbligate e spese commercializzabil fornisce un'indicazione aggiuntiva di come le famiglie, al di là di quanto suggerito della diminuzione quantitativa dei consumi, abbiano sperimentato negli anni una sensibile diminuzione del benessere da loro fruito. Negli ultimi venti anni la spesa delle famiglie si è progressivamente spostata verso i consumi obbligati, inclusivi degli affitti imputati (che corrispondono alla spesa teorica per l'affitto attribuita alle famiglie che vivono in case di proprietà). Queste spese assorbono ormai il 42% circa delle spese familiari (fig. 1). Nello stesso periodo è aumentata la quota destinata ai servizi il cui consumo rappresenta una libera scelta (dal 17,4% del 1995 al 21,4% del 2015) fenomeno ascrivibile alla tendenza alla terziarizzazione dei consumi. Queste dinamiche hanno compresso l'area delle spese destinate ai beni cosiddetti commercializzabili in cui rientrano molte funzioni di consumo considerate mature (alimentari, abbigliamento, mobili ecc.). Se lo spostamento di quote di spesa da prodotti a servizi è un fenomeno fisiologico nelle economie avanzate, anche per l'emergere di nuovi bisogni "immateriali", meno lo è l'avanzamento di quote di consumi che non rappresentano una libera scelta dei cittadini legata al soddisfacimento dei bisogni individuali e/o familiari. Categorie e gruppi di spesa che costituiscono gli aggregati dei consumi obbligati e dei consumi commercializzabili: consumi obbligati e affitti imputati - fitti effettivi, fitti imputati, manutenzione e riparazione dell'abitazione, acqua e altri servizi per l'abitazione, energia elettrica, gas ed altri combustibili, sanità, spese d'esercizio dei mezzi di trasporto esclusi i combustibili, combustibili e lubrificanti, assicurazioni, protezione sociale, servizi finanziari, altri servizi n.a.c.; consumi commercializzabili - alimentari, bevande alcoliche e non alcoliche, tabacco, vestiario e calzature, mobili elettrodomestici e manutenzione casa, acquisto di mezzi di trasporto, apparecchiature per la telefonia, articoli audiovisivi, fotografici, computer ed accessori, altri beni durevoli per la ricreazione e la cultura, altri articoli ricreativi ed equipaggiamento, fiori, piante ed animali domestici, libri, giornali ed articoli di cancelleria, apparecchi, articoli e prodotti per la cura della persona, effetti personali n.a.c., servizi di trasporto, servizi postali, servizi di telefonia, servizi ricreativi e culturali, vacanze tutto compreso, pubblici esercizi, servizi alberghieri ed alloggiativi, barbieri, parrucchieri e saloni e altri servizi per la persona, istruzione. La situazione, già evidente negli anni '90 e nella prima parte dello scorso decennio, si è acuita con l'emergere della crisi economica e con l'adozione di politiche che hanno determinato un aumento della pressione fiscale, fattori che hanno fortemente limitato le disponibilità delle famiglie (il reddito disponibile reale è sceso, complessivamente, tra il 2007 e il 2014 del 10,6% e del 14,1% in termini pro capite). Con l'attenuarsi della fase recessiva la tendenza alla progressiva espansione della quota di spesa destinata ai consumi obbligati da parte delle famiglie sembra essersi arrestata segnalando, nelle nostre stime, una contenuta diminuzione tra il 2013 ed il 2015. Questa evoluzione sembra avvantaggiare gli acquisti di servizi commercializzabili. Analizzando più nel dettaglio quanto accaduto tra il 1995 e oggi si rileva come l'aumento della quota destinata alle spese obbligate sia ascrivibile in larga misura alla componente relativa all'abitazione, la cui spesa pro capite è passata da poco più di 1.900 euro agli attuali 4.012 (+110%), arrivando ad assorbire oltre il 24% della spesa. Per quanto riguarda la parte relativa alle spese che attengono alle scelte individuali e familiari la decisa riduzione della quota destinata ai beni, circa 10 punti percentuali in meno rispetto al 1995, è sintesi di andamenti molto diversificati. L'affermarsi di nuove forme di comunicazione ha sostenuto la spinta per i prodotti della telefonia, dinamica che, in un contesto di riduzione delle risorse a disposizione delle famiglie, ha determinato un'ulteriore compressione di consumi di prodotti più tradizionali. Tra questi, particolarmente penalizzate sono state le spese relative all'alimentazione domestica (inclusiva delle bevande alcoliche e non) la cui incidenza è scesa di quasi tre punti percentuali. Le dinamiche sopra descritte tengono conto sia di quanto avvenuto dal lato delle quantità sia da quello dei prezzi. Focalizzando l'attenzione sull'evoluzione dell'inflazione dei tre sottoinsiemi dei consumi presi in esame si rileva come parte dell'aumento dell'incidenza delle spese obbligate sia derivata dalle dinamiche dei prezzi. In tutto l'arco temporale osservato questa componente della domanda ha mostrato una dinamica decisamente più sostenuta rispetto a quanto rilevato per il complesso dei beni e servizi commercializzabili. Ponendo uguale a 100 i prezzi nel 1995, quelli delle spese incomprimibili si attestano nel 2015 a 182,8, a fronte del 136,7 dei consumi commercializzabili. Anche nel caso dei prezzi gli aumenti più rilevanti hanno interessato l'abitazione, non solo per effetto delle variazioni intervenute sul mercato immobiliare negli anni antecedenti la crisi, che si sono riflesse sia sugli affitti reali che su quelli imputati, ma anche per i prezzi di quei beni e servizi, quali l'acqua e lo smaltimento rifiuti, gestiti a livello locale e aumentati negli ultimi 20 anni di oltre il 130%. Particolarmente sostenuta è stata anche la dinamica dei prezzi relativi alle assicurazioni ed ai carburanti, segmento che sembra conoscere nei periodi più recenti un'attenuazione delle dinamiche inflazionistiche. La tendenza a una crescita più accentuata dei prezzi relativi alle spese obbligate attraversa tutti gli ultimi 20 anni e, rappresentata in forma grafica (fig. 2), evidenzia molto chiaramente il drenaggio di risorse operato da un'evoluzione inflazionistica dei beni e servizi obbligati nettamente superiore al dato medio.

Miur - Giannini: “Via libera all’assunzione di altri 336 dirigenti scolastici

Miur, Comunicato Stampa del 27 agosto 2015

Via libera in Consiglio dei Ministri all’assunzione di altri 336 dirigenti scolastici.  “Le assunzioni di oggi si sommano alle 258 già deliberate all’inizio del mese. Stiamo dando una risposta concreta al problema delle sedi vacanti e delle reggenze, consapevoli dell’importanza che il dirigente riveste nella vita quotidiana delle nostre scuole”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.

“Oggi - continua il Ministro - ho anche incontrato al Miur i vertici degli Uffici Scolastici Regionali. Stiamo lavorando a pieno ritmo per l’avvio del nuovo anno scolastico: l’amministrazione sta dando una straordinaria prova di efficienza. Dimostreremo con i fatti che La Buona Scuola è un cambiamento importante e concreto”.

Cgia Mestre – Boom di tasse perché la spesa è cresciuta più rapidamente

CGIA Mestre, Nota del 27 agosto 2015

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, in questi ultimi 15 anni le tasse in Italia sono aumentate perché la spesa pubblica è cresciuta più rapidamente.

Tra il 2000 e il 2014, infatti, le entrate tributarie sono aumentate del 38,6 per cento, mentre la spesa pubblica al netto degli interessi sul debito è salita del 46,5 per cento. Entrambe queste due voci hanno subito un’impennata nettamente superiore a quella registrata dal Pil italiano che nello stesso periodo di tempo ha segnato un incremento del 30,4 per cento.

“Nella giornata conclusiva del meeting di Comunione e Liberazione – osserva Paolo Zabeo della CGIA – il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha dichiarato che per tagliare le tasse bisogna assolutamente ridurre la spesa pubblica. Insomma, per trovare le risorse per azzerare la Tasi e l’Imu sulla prima casa e per ridurre l’Ires e l’Irpef bisogna invertire di 180 gradi le politiche di bilancio adottate in questi ultimi 15 anni. Le tasse hanno inseguito le uscite, al fine di evitare che i nostri conti pubblici saltassero per aria. Con il risultato che il carico fiscale sui cittadini e sulle imprese è aumentato a dismisura per coprire gli aumenti di spesa che, purtroppo, non hanno ridotto le disparità esistenti tra le persone in difficoltà e le classi sociali più abbienti”.

Tuttavia, fa notare l’Ufficio studi della CGIA, sarebbe ingeneroso definirci un paese di spendaccioni. Gli ultimi dati disponibili (anno 2013) ci dicono che la spesa pubblica italiana è pari al 50,8 per cento del Pil, solo 1,4 punti in più della media dei paesi dell’Area euro.

Detto ciò, se dall’importo totale togliamo la spesa pensionistica (16,7 per cento del Pil) che, nel breve periodo, risulta essere difficilmente comprimibile e quella per interessi sul debito pubblico (4,9 per cento del Pil), le nostre uscite si riducono al 29,2 per cento del Pil, contro una media dei paesi che compongono l’Area dell’euro pari al 33,8 per cento, potendo così contare su una spesa media, al netto di previdenza e interessi, più contenuta di ben 4,6 punti percentuali di Pil.

Ovviamente, concludono dalla CGIA, scontiamo gli effetti negativi di una spesa pensionistica che nel passato è stata molto generosa e di un debito pubblico che, nonostante l’austerità e il rigore di questi ultimi anni, ha comunque continuato a crescere.

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Abi - Il mobile banking si afferma quale nuova frontiera dei servizi bancari

Abi, Comunicato del 22 agosto 2015

Con una crescita di oltre l’80% in un anno dei clienti che accedono alla banca in ‘mobilità’ tramite smartphone e tablet, il mobile banking si afferma quale nuova frontiera dei servizi bancari. Nel 2014 le banche italiane hanno compiuto un vero scatto nell’innovazione, riuscendo ad integrare in modo ottimale il mobile in una strategia multicanale e nel contempo a sfruttarne al massimo le caratteristiche uniche. Sono questi alcuni dei principali dati contenuti nel rapporto annuale sul mobile banking messo a punto da ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’ABI, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano.

Il campione di banche, rappresentativo di circa il 50% del mondo bancario, ha evidenziato una crescita annua dell’82% dei clienti attivi sul canale. La spinta innovativa del mobile banking passa spesso dalle applicazioni (App), sempre più apprezzate dal mercato. Nel 2014 quelle scaricate sono state in media circa 8.800 al giorno, il 17% in più del 2013. Tutte le banche del campione offrono i servizi base attraverso App per smartphone e il 77% ha un’offerta specifica anche per tablet. Il 36% delle banche offre, accanto all‘applicazione classica di mobile banking, un’App ad hoc per l’abilitazione dei pagamenti presso i punti vendita; mentre il 27% ne ha una dedicata per il borsellino elettronico, ossia per il cosiddetto wallet. Sono presenti anche App per operare sui mercati (23% delle banche), per la comunicazione (18%), per i servizi di assistenza ai clienti (14%) e per la gestione della finanza personale (9%). Al di là della crescente diffusione di App dedicate, si registra una continua introduzione di nuove funzionalità e un ampliamento dei sistemi operativi supportati.

Relativamente alle funzionalità informative, quasi tutte le banche prevedono di sviluppare entro i prossimi 3 anni servizi di assistenza tramite chat o collegamento telefonico e servizi di gestione della finanza personale. Nel campo dell’operatività sulle transazioni, le banche stanno rivolgendo particolare attenzione ai servizi di pagamenti diretti tra persone (p2p), ai prelievi dagli sportelli automatici senza carta (ATM cardless) e ai servizi per sconti e coupon.

Rispetto all’offerta per fasce specifiche di clientela, nei prossimi 12 mesi il 33% delle banche svilupperà un servizio mobile adatto per il segmento delle micro imprese (il 27% lo fa già) e il 27% ne prevede uno dedicato ai giovani (il 20% lo fa già).

Operazioni in mobilità: quando e dove si fanno L’utilizzo del mobile banking si sta estendendo ed è quindi sempre più importante per le banche studiare attentamente i comportamenti dei clienti che utilizzano questo canale per poter calibrare l’offerta in linea con le aspettative sempre crescenti.

Per quanto riguarda le abitudini e la frequenza di utilizzo del mobile banking, il momento della giornata “preferito” dagli italiani per operare attraverso questo canale è la mattina (38% per gli smartphone; 32% per i tablet), seguito dal pomeriggio (rispettivamente, 32% e 33%) e dalla prima serata (23% e 31%). Quanto ai luoghi di utilizzo, la casa continua a mantenere un ruolo di primo piano (68% smartphone e 84% tablet), ma si ricorre ai servizi anche “in mobilità” (23% e 19%) e quando si è “in coda” ad esempio nel traffico cittadino o mentre si aspetta in fila il proprio turno per fare un certificato o ritirare un esame (22% e 13%).

Servizi più usati dai clienti di mobile banking e multicanalità
Il 43% degli utenti di mobile banking da smartphone utilizza anche un’App complementare a quella tradizionale per fare banca, la percentuale scende di poco al 40% per il campione di utenti da tablet.

Le App “alternative” utilizzate sono quelle dedicate ai pagamenti (nel 55% dei casi), alla gestione della finanza personale (50% dei casi per gli smartphone e 52% per i tablet), all’assistenza clienti (32 e 38%) e all’operatività sui mercati (entrambi al 24%).

Per quanto riguarda i servizi più usati all’interno dell’App di mobile banking, il 65% consulta saldo e movimenti di conto corrente tramite smartphone, mentre il 54% ricerca la filiale e lo sportello automatico della propria banca più vicini. Relativamente ai servizi dispositivi si segnala, in particolare, che il 37% effettua bonifici e giroconti da smartphone. Interessante anche il trend sul canale preferito per questo tipo di operazione: si passa dal 13% al 18% di utenti che hanno indicato lo smartphone come strumento preferito rispetto a tablet, PC, o altro canale. Il tablet invece assume un ruolo più importante su alcuni specifici ambiti come il pagamento di bollette, la sottoscrizione di nuovi prodotti e soprattutto la compilazione dei modelli F24. La multicanalità e la sempre maggiore integrazione dei canali restano comunque alla base dell’esperienza d’uso dei clienti di mobile banking. Nell’ultimo anno chi usa lo smartphone ha fatto ricorso anche all’internet banking (90%), è andato in filiale (76%) e si è messo in relazione con il contact center (43%). Questa forte interazione tra mobile e altri canali si riscontra anche in relazione all’interesse sui nuovi servizi: il 42% è attratto dalla possibilità di prenotare via mobile i contanti da ritirare allo sportello automatico senza carta; il 43% ritiene molto utile attivare dal servizio di mobile banking una chat o una video chat con un operatore.

App bancarie a 4 stelle
Anche quest’anno la ricerca di ABI Lab ha evidenziato che l’apprezzamento del mobile banking da parte dei clienti da smartphone e da tablet è molto alto: in particolare l’App ha registrato i punteggi massimi (9-10, in una scala da 1 a 10) per il 30% degli utenti, percentuale maggiore rispetto alla soddisfazione per App di altri ambiti diversi dal bancario presi come termine di paragone: Facebook, e-commerce, sito preferito di news.

Da non sottovalutare il “rating” attribuito dagli utilizzatori di App bancarie, le famose

“stelline”, su cui ormai la sensibilità delle banche è molto alta. In media i giudizi sono molto positivi e praticamente identici per le applicazioni sia per smartphone sia per tablet: 4,05 stelle su 5 nel primo caso, 4,1 su 5 nel secondo. Tra coloro che hanno dato una votazione all’App, circa il 60% ha rilasciato anche un commento in cui, oltre all’apprezzamento, in alcuni casi è contenuto un suggerimento concreto di miglioramento. Queste indicazioni rappresentano in molti casi preziose informazioni per le banche per poter innovare ulteriormente il servizio offerto.

Inps: Comunicato Stampa - Precisazioni sulla procedura di pagamento della NASpI

Inps, Comunicato Stampa del 28 agosto 2015

Alla data del 27 agosto 2015, a fronte di 513.861 domande relative alla nuova indennità mensile di disoccupazione denominata “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) pervenute, l’Inps ne ha definite 211.692, con una conclusione delle istruttorie ed erogazione dei relativi pagamenti che si attesta intorno ad una media giornaliera di 7.056 domande.

Con particolare riferimento alla gestione delle indennità di disoccupazione NASpI 2015 a favore del personale precario della Scuola, da fine giugno al 27 agosto sono pervenute 115.834 domande e ne sono state definite e pagate 53.957.

L’introduzione della nuova prestazione - istituita dall’art. 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22 in sostituzione delle precedenti indennità ASpI e mini ASpI – ha richiesto da parte dell’Istituto la soluzione di problemi applicativi attraverso implementazioni procedurali molto articolate, a causa delle complessità operative dovute alla gestione del nuovo calcolo.

In conseguenza di ciò, la procedura di istruttoria e pagamento delle domande è stata rilasciata il 15 luglio 2015, con la necessità di gestire le domande di disoccupazione intanto pervenute a partire dal 1° maggio 2015, data di entrata in vigore della nuova prestazione (si ricorda che dal 1° maggio è stato possibile inoltrare all’INPS la relativa domanda utilizzando i consueti canali telematici).

Mise - Patent Box: ecco il decreto attuativo

Ministero dello Sviluppo Economico, News del 28 agosto 2015

Pubblicato sui siti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'Economia e delle Finanze il decreto attuativo del Patent Box, che permette una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno (marchi e brevetti).

Il decreto, firmato dai ministri Federica Guidi e Pier Carlo Padoan, è in corso di registrazione da parte della Corte dei Conti.

Per maggiori informazioni:

-         Decreto 'Patent Box':

-         Comunicato stampa "Opere di ingegno: ministri Guidi e Padoan firmano decreto sul Patent Box":

Garanzia Giovani: sono oltre 152.000 i giovani avviati ad almeno una delle misure previste dal programma

Ministero del Lavoro, Comunicato Stampa del 28 agosto 2015

Continua, anche in agosto, la crescita del numero dei giovani che si registrano al programma Garanzia Giovani, dei presi in carico e dei giovani ai quali è stata offerta un'opportunità concreta tra quelle previste dal programma. Al 27 agosto 2015, i giovani presi in carico sono 426.779 con un incremento del 4,5% nelle ultime quattro settimane; tra questi, sono 152.854 quelli cui è stata proposta almeno una misura del programma, con un incremento, nelle ultime quattro settimane, del 7,2%.

Per quanto riguarda il numero dei giovani che si registrano al programma, al 27 agosto risultano  723.874 registrati, oltre 24.000 in più rispetto alla rilevazione del 30 luglio.

Il Report può essere consultato sul sito di Garanzia Giovani all'indirizzo:

Voluntary disclosure, in una nuova circolare le risposte dell’Agenzia ai dubbi degli operatori

Agenzia delle Entrate, Comunicato Stampa del 28 agosto 2015

Pronte le ulteriori spiegazioni dell’Agenzia delle Entrate ai quesiti presentati dai professionisti e dalla stampa specializzata in tema di collaborazione volontaria. Dopo le prime indicazioni contenute nelle circolari n. 10/E del 13 marzo, n. 27/E del 16 luglio e n.30/E dello scorso 11 agosto, l’Agenzia pubblica un nuovo documento di prassi che fornisce ulteriori precisazioni per l’applicazione delle misure introdotte dalla Legge n. 186/2014 in materia di emersione e rientro di capitali illecitamente detenuti all’estero.

Accesso alla procedura per i contribuenti presenti nella Lista Falciani - La circolare n.31/E, diffusa oggi, chiarisce che l’indicazione di un contribuente all’interno della Lista, in mancanza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali, per violazione di norme tributarie, relativi all’ambito oggettivo di applicazione della procedura di collaborazione volontaria, non preclude la possibilità di accedere alla voluntary disclosure.

Detenzione di attività nella Repubblica di San Marino - In caso di regolarizzazione nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria di attività detenute nella Repubblica di San Marino, la normativa di favore prevista, sia con riguardo all’ambito temporale che ai profili sanzionatori, trova applicazione anche in mancanza del rilascio del waiver.

La relazione non sostituisce l’obbligo di compilazione del quadro Rw di Unico 2015 - L’obbligo di indicare le attività nel quadro Rw del modello Unico 2015 non può considerarsi assolto mediante l’evidenziazione delle stesse nella relazione di accompagnamento alla richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria.

Redditi derivanti dalle attività finanziarie rimpatriate - Fino al perfezionamento del rimpatrio giuridico, gli obblighi di monitoraggio fiscale relativi alle attività e agli investimenti detenuti all’estero, suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, ricadono unicamente sul contribuente, il quale deve adempiere agli eventuali obblighi dichiarativi per le annualità 2014 e 2015.

Le altre novità della circolare - In tema di rimpatrio giuridico delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero, il documento di prassi chiarisce che l’attestazione rilasciata dall’intermediario può essere idonea a dimostrare l’avvenuto affidamento allo stesso delle attività rimpatriate. La circolare spiega inoltre che i benefici previsti dalla disclosure possono essere riconosciuti anche per il contributo di solidarietà e che le società fiduciarie cosiddette statiche non possono applicare il regime di risparmio gestito in relazione alle attività oggetto di emersione nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria.

Vengono, infine, fornite ulteriori precisazioni con riguardo all’integrazione della richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria successivamente alla scadenza dei termini di presentazione della stessa, ai prelievi non giustificati operati su conti correnti esteri, alla regolarizzazione dei valori contenuti nelle cassette di sicurezza e alla verifica della provenienza della richiesta dei dati concernenti le attività oggetto di collaborazione volontaria.

Cna - Qualifica Collaboratore Restauratore: istituita la Commissione di valutazione

Cna, Comunicato del 27 Agosto 2015

MiBACT, costituita commissione valutazione delle domande per acquisizione qualifica di collaboratore restauratore

Pubblichiamo il comunicato stampa dello scorso 24 agosto con il quale si da comunicazione dell'avvenuta costituzione della Commissione di Valutazione delle domande di qualifica per collaboratore restauratore. Forte apprezzamento da parte del Presidente Nazionale CNA Artistico Andrea Santolini.

Con decreto del Direttore generale educazione e ricerca del 23 aprile 2015, è stata costituita la commissione di valutazione delle domande pervenute al Ministero a seguito del “Bando pubblico per l’acquisizione della qualifica di collaboratore restauratore – tecnico del restauro” dell’11 settembre 2014.

La commissione è così composta:

Pio Baldi – architetto, ex dirigente generale del Ministero, ex presidente della Fondazione MAXXI;

Giorgio Bonsanti – storico dell’arte, ex soprintendente dell’Opificio delle pietre dure;

Stefano De Caro – archeologo, direttore generale dell’ICCROM, ex dirigente generale del Ministero;

Lidia Rissotto – restauratrice, ex direttrice della Scuola di alta formazione dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro;

Raffaele Sassano – ex dirigente generale del Ministero.

La commissione si è riunita due volte e sta proseguendo i lavori tramite accesso a distanza alla banca dati. Il termine dei lavori è previsto per il 31 dicembre 2015, con eventuale proroga di sessanta giorni.

Ministero dell’Interno – Assunzione straordinaria 1050 allievi agenti nella Polizia di Stato

Ministero dell’Interno, Nota del 25 agosto 2015

Assunzione straordinaria attingendo a graduatorie non antecedenti al 1° gennaio 2011. Il corso di formazione inizierà il 1° ottobre

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 agosto - 4ª serie speciale "concorsi ed esami" l'avviso per l'assunzione straordinaria, per l'anno 2015, di 1050 agenti della Polizia di Stato. Il decreto che dispone l'assunzione straordinaria è stato pubblicato sul bollettino ufficiale del personale del ministero dell'Interno, supplemento straordinario n.1/23 del 22 agosto 2015.

Gli allievi agenti avviati al corso di formazione, che inizierà il 1° ottobre 2015, saranno convocati attingendo in via prioritaria alla graduatoria, formulata in base alle graduatorie dei vincitori dei concorsi relativi all’art. 2199, comma 4, lettera b) del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, approvate in data non anteriore al 1° gennaio 2011, assicurando la precedenza sulla base del concorso più risalente nel tempo e della migliore posizione nelle rispettive graduatorie.

I candidati, che stanno attualmente svolgendo la ferma quadriennale presso il ministero della Difesa, sono ammessi al corso, con riserva, per consentire la verifica del mantenimento dei requisiti psico-fisici, di quelli morali e di condotta.

Confcommercio - Cresce la fiducia dei consumatori, in lieve calo quella delle imprese

Confcommercio, Nota del 28 agosto 2015

Ad agosto l'indice del clima di fiducia dei consumatori fa un balzo in avanti passando a 109,0 da 106,7 del mese precedente. Scende l'indice delle imprese italiane passando a 103,7 da 104,3 di luglio ma sale nel settore del commercio al dettaglio.

Ad agosto l'indice del clima di fiducia dei consumatori fa un balzo in avanti passando a 109,0 da 106,7 del mese precedente. Tuttavia, l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane scende lievemente, passando a 103,7 da 104,3 di luglio. Entrambi gli indici permangono ai livelli massimi osservati negli ultimi due anni. E' quanto rileva l'Istat nell'indagine congiunturale.  In particolare, spiega l'Istat in una nota, tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, in misura maggiore proprio quella economica (a 132,3 da 128,2) e in misura più ridotta le altre: quella personale a 101,4 da 99,5, quella corrente a 104,0 da 101,7 e quella futura a 117,4 da 114,7.  Inoltre migliorano sia i giudizi sia le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese. Gli intervistati giudicano in crescita i prezzi nei 12 mesi passati e anche per i prossimi 12 mesi (a -14 da -17 e a -14 da -22, i saldi). Diminuiscono lievemente le attese di disoccupazione (a 27 da 28). Riguardo le imprese, rileva dunque l'Istat, il clima di fiducia sale in quelle del commercio al dettaglio (a 107,5 da 106,9) e delle costruzioni (a 119,5 da 117,6). Diminuisce nelle imprese manifatturiere (a 102,5 da 103,5) e, lievemente, in quelle dei servizi di mercato (a 109,7 da 109,9). Nelle imprese manifatturiere peggiorano i giudizi sugli ordini (a -15 da -12 il saldo), rimangono stabili le attese sulla produzione (a 11) e i giudizi sulle scorte (a 3). Nelle costruzioni migliorano lievemente sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione (a -32 da -34 e a -10 da -11, i rispettivi saldi). Nelle imprese dei servizi peggiorano sia i giudizi che le attese sugli ordini ma migliorano le attese sull'andamento generale dell'economia (a 19 da 12). Nel commercio al dettaglio migliorano le attese sulle vendite future (a 28 da 22 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sulle vendite correnti (a 14 da 16) e in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 12 da 10).

Confindustria – Aiuti di Stato: la Commissione Europea contesta le agevolazioni concesse a beneficio delle imprese situate in aree colpite da calamità naturali (1990-2009)

Confindustria, Nota del 24 agosto 2015

Il 14 agosto la Commissione europea, attraverso un comunicato stampa, ha reso noto l'esito della sua valutazione circa le agevolazioni concesse in Italia alle imprese situate in aree colpite da calamità naturali tra il 1990 e il 2009.

Benchè le norme sugli aiuti di Stato consentano, nel rispetto di determinate condizioni, la possibilità di concedere misure a sostegno delle imprese che hanno subito danni a seguito di eventi calamitosi, la CE non era mai stata informata delle misure che l'Italia aveva introdotto tra il 2002 e il 2011 sotto forma di riduzione di tributi e oneri previdenziali.

La CE nel 2011 dichiarò l'illegalità delle misure, poiché mai notificate, e avviò nel 2012 un'indagine approfondita per verificarne la compatibilità con le norme comunitarie.

L'indagine della CE - da quanto si apprende nel comunicato stampa - ha dimostrato che le misure italiane, oggetto della valutazione non rispondono ai criteri imposti dall'Ue.

In particolare, siccome tutte le misure - ad eccezione di quelle riguardanti l'alluvione dell'Italia settentrionale nel 1994 - non richiedevano alle aziende beneficiarie di dimostrare e quantificare il danno subito a seguito dell'evento calamitoso, è assai probabile che abbiano beneficiato delle misure agevolative imprese che hanno subito danni in misura inferiore rispetto agli aiuti ricevuti o imprese che non hanno subito alcun danno.

Da ció discende, secondo la CE, l'incompatibilità delle misure italiane alla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, poiché le stesse sono state foriere del riconoscimento alle imprese beneficiarie di un vantaggio indebito, rispetto alle loro concorrenti che hanno operato in assenza di intervento pubblico.

In linea di principio, inoltre, le norme sugli aiuti di Stato richiedono il recupero delle misure incompatibili in modo da ridurre la distorsione della concorrenza determinata dall'aiuto concesso.

Nel caso di specie, per le catastrofi naturali che si sono verificate più di 10 anni fa (ovvero tutti i disastri, tranne il terremoto dell'Abruzzo del 2009), la CE ha ritenuto di non richiedere, alle aziende che esercitavano un'attività economica nella zona del disastro, la restituzione dei benefici fruiti.  Le imprese, infatti, non hanno l'obbligo di conservare i documenti contabili per più di 10 anni, e questo rende impossibile stabilire l'importo della sovracompensazione dell'aiuto rispetto al danno subito.

Per la misura relativa al terremoto dell'Abruzzo, invece, si dovrà recuperare l'importo della sovracompensazione ricevuta dalle imprese, ossia la differenza tra l'aiuto ricevuto e il danno subito. Sembrerebbe comunque che si procederà al recupero solo nei casi in cui l'importo degli aiuti incompatibili ricevuti da ciascuna impresa risulti maggiore di 200.000 euro (soglia de minimis) che la CE presume non abbia alcun effetto sulla concorrenza.

Ad oggi non siamo ancora in possesso del testo completo della decisione che sarà disponibile solo dopo la risoluzione delle consuete questioni di riservatezza.

Mise - Convocati vertici multinazionale Nestlè anche per esaminare situazione della Perugina -

Ministero dello Sviluppo Economico, Comunicato Stampa del 27 agosto 2015

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha invitato i vertici della multinazionale Nestlé ad un incontro istituzionale per un esame delle prospettive produttive del Gruppo nel nostro Paese, con riferimento anche alla situazione della Perugina.

Inps - Precisazioni sulla procedura di pagamento della NASpI

Inps, News del 28 agosto 2015

Pubblicato il Comunicato stampa con le precisazioni sulla procedura di pagamento della NASpI.

Alla data del 27 agosto 2015, a fronte di 513.861 domande relative alla nuova indennità mensile di disoccupazione denominata “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) pervenute, l’Inps ne ha definite 211.692, con una conclusione delle istruttorie ed erogazione dei relativi pagamenti che si attesta intorno ad una media giornaliera di 7.056 domande.

Mef - Padoan incontra il governo di San Marino, ribadita la reciproca collaborazione

Mef - Comunicato Stampa n.172 del 24 agosto 2015

Si è svolto oggi, al Ministero dell'Economia e delle Finanze, un incontro tra il Ministro Pier Carlo Padoan e il governo della Repubblica di San Marino rappresentato dal Segretario di Stato per la Finanza e il Bilancio, Gian Carlo Capicchioni, e il segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici, Pasquale Valentini. Nel corso dei colloqui sono stati sottolineati, con reciproca soddisfazione, i progressi nei rapporti bilaterali, alla luce delle nuove prospettive che si sono aperte con l'adesione da parte della Repubblica di San Marino ai più avanzati standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni.

E' stata confermata la collaborazione tra i due Stati, anche in considerazione dell'operazione relativa alla Voluntary Disclosure per la regolarizzazione dei capitali detenuti all'estero, che pone opportunità di maggiore integrazione nell'operatività dei soggetti finanziari.

Il Ministro Padoan ha assicurato, nella attuale fase di transizione, la massima disponibilità delle Autorità italiane a forme di cooperazione con le Autorita' della Repubblica di San Marino per giungere in tempi brevi ad un assetto di rapporti economici che rafforzi le prospettive di sviluppo per ambedue gli Stati. Le parti hanno quindi concordato l'avvio a breve di Tavoli Tecnici per l'implementazione dell'Accordo di Cooperazione economica in vigore da gennaio 2015.

Infine, riguardo alla recente comunicazione della Guardia di Finanza, relativa ad indagini avviate nel 2007, le parti hanno convenuto che questa non rappresenta alcun ostacolo alla reciproca collaborazione.

Dall’Istat i dati di luglio su Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali

Istat, Comunicato Stampa del 28 agosto 2015

Alla fine di luglio 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59,0% del monte retributivo osservato.

Nel mese di luglio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,2% nei confronti di luglio 2014. Complessivamente, nei primi sette mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: agricoltura (4,0%); energia e petroli, estrazione minerali, gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%); metalmeccanica (2,7%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, degli alimentari, bevande e tabacco e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di luglio sono stati recepiti tre nuovi accordi mentre due sono scaduti.

Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 38,0% nel totale dell'economia e del 19,9% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 55,3 mesi per l'insieme dei settori e di 38,0 mesi per quelli del settore privato.

-         Prossima diffusione: 25 settembre 2015

Regione Lazio – Sviluppo: insieme per far crescere le imprese

Regione Lazio, Comunicato del 26 agosto 2015

La Regione chiede alle imprese, agli enti locali, alle associazioni, ai centri di ricerca diffusi nel Lazio di costruire e consegnare proposte e progetti per rendere più competitive le imprese del Lazio e aumentare l’innovazione tecnologica e organizzativa, l’internazionalizzazione, l’attrattività dei mercati, la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e le reti d’impresa. Vieni all’evento di presentazione, l’appuntamento è il 2 settembre, per partecipare è obbligatorio registrarsi on line su: http://callforproposal.eventbrite.it

26/08/2015 - Va avanti l’impegno della Regione per rilanciare il territorio, anche a partire dalla crescita delle imprese e dell’industria. Un impegno che va avanti in tanti modi,  e la Regione intende anche stimolare e raccogliere le proposte che provengono dai territori.

Al via il programma per la reindustrializzazione del territorio. Si tratta di un progetto che la Regione ha lanciato a febbraio 2015: ora si parte con il primo intervento organico, la Call for Proposal: l’obiettivo è proprio quello di far emergere dal territorio proposte e progetti solidi e credibili per aumentare la competitività del Lazio e delle industrie.

L’appello è rivolto alle imprese, agli enti locali, alle associazioni, ai centri di ricerca diffusi nel Lazio. Associandosi tra loro questi diversi soggetti potranno costruire e consegnare proposte progettuali articolate di riposizionamento competitivo di territorio o di filiera. Proposte per rendere più competitive le imprese del Lazio e aumentare l’innovazione tecnologica e organizzativa, l’internazionalizzazione, l’attrattività dei mercati, la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e le reti d’impresa.

Le proposte saranno valutate da un comitato tecnico-scientifico di alta professionalità, e l’analisi delle proposte porterà alla pubblicazione a inizio 2016 di bandi per il riposizionamento dei contesti territoriali e delle filiere produttive, il tutto partendo proprio dalle proposte e dai progetti che arriveranno alla Call for Proposal, con cui verranno effettivamente assegnati i 70 milioni di euro destinati a questo processo.

Partecipa all’evento di presentazione dell’iniziativa. L’appuntamento è il 2 settembre a Roma, alla Sala Tevere della Regione Lazio, alle ore 11.00, in Via Cristoforo Colombo 212.  Per partecipare è obbligatorio registrarsi on line su: http://callforproposal.eventbrite.it.

Confcommercio - Credito: l'incertezza frena ancora la fiducia delle imprese

Confcommercio, Nota del 25 agosto 2015

Osservatorio Credito Confcommercio del secondo trimestre 2015 realizzato in collaborazione con Format: lieve aumento dei finanziamenti concessi ma quasi un'impresa su 3 rinuncia a chiederli.

Nel secondo trimestre del 2015 continua a crescere la capacità delle imprese del terziario di far fronte ai propri impegni finanziari (si trovano in questa situazione il 62% delle imprese rispetto al 54% di 6 mesi fa), sebbene la congiuntura si confermi ancora di molto al di sotto della soglia di espansione; aumenta leggermente anche la percentuale di imprese che si recano in banca per chiedere credito (20,1% rispetto al 19,6% del I trimestre) con una quota di imprese effettivamente finanziate pari al 7,3%, percentuale ancora esigua sebbene sia la più alta registrata dalla metà del 2012; c'è, tuttavia, una consistente quota di imprenditori che, pur avendo bisogno di un finanziamento, rinunciano a recarsi in banca non avendo ancora fiducia nella ripresa o per timore di vedere respinta la propria richiesta, è la domanda "inespressa" che sfiora il 28% ma che al Sud, dove peraltro solo il 16,6% delle imprese ha chiesto credito, arriva ad oltre il 35%. Questi, i principali risultati che emergono dall'Osservatorio Credito Confcommercio (OCC) sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2015 realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Research.

Fabbisogno finanziario delle imprese del terziario
Continua a crescere la capacità delle imprese del terziario di far fronte ai propri impegni finanziari, con un aumento di quelle che avvertono, complessivamente, una stazionarietà o un miglioramento della situazione (passate dal 54% di fine 2014 al 62%) e una diminuzione delle imprese che registrano un peggioramento (dal 46% al 38%).

Domanda e offerta di credito
E' aumentata leggermente nei mesi di aprile, maggio e giugno 2015 la percentuale delle imprese del terziario che si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno (un finanziamento, un affidamento o la rinegoziazione di un finanziamento o di un affidamento esistente): tale percentuale è risultata pari al 20,1% contro il 19,6% del I trimestre. Esiste, tuttavia, una percentuale di imprese (27,9%) che pur avendo bisogno di credito evita di chiederlo in banca a causa della scarsa fiducia nella situazione economica o per il timore di vedere respinta la propria richiesta. Si tratta, di fatto, della domanda "inespressa". Tenendo conto di tale quota, la domanda "potenziale" complessiva di credito (percentuale delle imprese che hanno chiesto credito alle banche più percentuale delle imprese che non lo hanno chiesto pur avendone necessità) sale al 48%. Preoccupante la situazione nel Mezzogiorno dove la quota di imprese che hanno chiesto credito è solo del 16,6% e quella inespressa arriva ad oltre il 35%. Sul lato dell'offerta, è aumentata leggermente la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito richiesto senza alcun problema (dal 35% al 36,5%) portando la percentuale di imprese effettivamente finanziate al 7,3%, valore ancora esiguo ma che risulta il più elevato dalla metà del 2012 ad oggi. E' in flessione la cosiddetta area di irrigidimento (imprese che il credito "non" lo hanno ottenuto e imprese che lo hanno ottenuto in misura inferiore rispetto al fabbisogno). Tale percentuale, nel secondo trimestre 2015, è stata pari al 52,5%, contro il 54,1% dei tre mesi precedenti. Le condizioni del credito sono state analizzate esclusivamente presso le imprese del terziario che dispongono di un finanziamento in funzione dei seguenti indicatori: il costo del finanziamento (tasso di interesse), il costo delle cosiddette "altre condizioni" legate al credito, diverse dal tasso (es. valuta, servizi accessori, ecc.), la durata temporale dei finanziamenti concessi, le garanzie richieste dalle banche alle imprese a fronte dei finanziamenti concessi. Sono migliorati nel secondo trimestre 2015 i giudizi degli imprenditori del terziario circa i tassi di interesse e tutte le altre condizioni alle quali il credito viene concesso alle imprese. Alla luce di tutto ciò, il costo dei servizi bancari si può giudicare nel complesso in miglioramento.

Voluntary disclosure: Ok dell’Agenzia delle Entrate al modello waiver svizzero in alternativa al fac-simile italiano

Agenzia delle Entrate, Comunicato Stampa del 27 agosto 2015

I contribuenti che intendono avvalersi della procedura di collaborazione volontaria per l’emersione dei capitali detenuti in Svizzera potranno utilizzare un nuovo modello di waiver messo a punto dall’Agenzia delle Entrate e dall’Associazione Bancaria Ticinese, coadiuvata dall’Associazione Svizzera dei Banchieri. Il modello, che può essere usato in alternativa al fac-simile già disponibile sul sito delle Entrate, risponde sia alle esigenze del Fisco italiano che a quelle delle banche svizzere, che hanno collaborato per trovare delle soluzioni condivise. Tra le novità, rispetto ai modelli precedenti approntati dall’Associazione Svizzera dei Banchieri, la presenza di maggiori dettagli sull’identificazione della relazione bancaria e alcune modifiche alle relative istruzioni.

Cos’è il waiver - Il waiver è l’autorizzazione rilasciata dai contribuenti che intendono avvalersi della procedura di collaborazione volontaria e continuare a detenere le proprie attività finanziarie fuori dall’Italia o dagli Stati membri dell’UE o aderenti al SEE, agli intermediari finanziari esteri per l’invio all’Agenzia delle Entrate di tutti i dati e delle informazioni riguardanti le attività oggetto della procedura. Sul sito delle Entrate è già disponibile il testo del fac-simile definitivo e delle relative istruzioni che tengono conto delle osservazioni degli operatori del settore e dei professionisti; grazie alla collaborazione con l’autorità bancaria Svizzera e quella del Canton Ticino, il contribuente potrà utilizzare anche il modello apposito delle banche svizzere.

Le novità del waiver svizzero - In merito all’identificazione della relazione bancaria, il modello di waiver proposto è stato uniformato al modello italiano, integrandolo con le ulteriori informazioni di dettaglio presenti nel fac-simile ufficiale dell’Agenzia. Per

quanto riguarda, invece, le cassette di sicurezza, nelle istruzioni del modello di waiver svizzero è precisato che formeranno oggetto di comunicazione anche i rapporti di conto corrente collegati al pagamento dei canoni per la tenuta delle cassette stesse. Infine, in caso di revoca del waiver da parte del contribuente, le banche svizzere ne daranno notizia all’Agenzia che potrà irrogare le sanzioni senza riduzioni ed applicare il raddoppio dei termini previsto dall’art. 12 del Dl 78/2009.

Quali vantaggi - Presentando il waiver, il contribuente potrà ottenere una riduzione delle sanzioni della metà del minimo edittale per le violazioni degli obblighi dichiarativi, previsti dall’art. 4 del Dl 167/1990, anche se mantiene o trasferisce le attività finanziarie, oggetto della procedura di collaborazione volontaria presso un intermediario fuori dall’Italia o dagli Stati membri dell’UE o aderenti al SEE. Inoltre, al contribuente che presenta il waiver non si applica il raddoppio dei termini (articolo 12, commi 2-bis e 2-ter, del Dl 78/2009), nel caso in cui le attività finanziarie continuino ad essere detenute o vengano trasferite a seguito dell’attivazione della procedura in Svizzera, in Liechtenstein o nel Principato di Monaco, in quanto Stati che hanno sottoscritto un accordo per lo scambio di informazioni in materia fiscale in base agli standard OCSE entro il 2 marzo 2015.

Dove trovare i modelli - È possibile scaricare il fac-simile di waiver svizzero e quello ufficiale dell’Agenzia delle Entrate direttamente dal sito internet dell’Agenzia, nella sezione dedicata alla voluntary disclosure.

Crisi: Calenda, un G20 straordinario per affrontare instabilità internazionale. Carenza di governance politico-economica non più sostenibile

Ministero dello Sviluppo Economico, Comunicato Stampa del 21 agosto 2015

"L'aumento delle aree di crisi e confronto geopolitico (Ucraina, Siria, Nord Africa, Corea, Mar Cinese meridionale etc..), l'instabilità valutaria e nelle quotazioni delle materie prime, la crisi dei BRICS stanno portando la situazione internazionale rapidamente oltre la soglia di guardia. Il rischio che tutti questi fattori si saldino e creino un vero e proprio terremoto globale è più che concreto". E' quanto dichiara in una nota il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.

"È del tutto evidente - sottolinea Calenda - che vi è una carenza di governance economica e politica che non è più sostenibile. È fondamentale che si dia vita ad un'iniziativa straordinaria che punti a ricomporre le fratture e a identificare meccanismi di coordinamento efficaci".

"Una conferenza straordinaria del G20 potrebbe essere il foro appropriato. Sarebbe importante - conclude il Vice Ministro - che durante il prossimo appuntamento del Gruppo dei venti i principali paesi europei la proponessero".

Inail - “Morire a Mattmark”, un libro per ricordare le vittime del lavoro e dell’emigrazione

Inail, News del 26 agosto 2015

A cinquant’anni dal disastro causato da una valanga di ghiaccio che travolse 88 operai impegnati nella costruzione di una diga nel canton Vallese in Svizzera - tra cui 56 italiani -, lo storico Toni Ricciardi ricostruisce i fatti in modo dettagliato e documentato nel saggio edito da Donzelli

ROMA - Ore 17.15, 30 agosto 1965: a Mattmark in Svizzera, canton Vallese, oltre due milioni di metri cubi di ghiaccio travolgono in pochi secondi 88 lavoratori del cantiere posto alle pendici del ghiacciaio Allalin per la costruzione della diga più grande d’Europa. Tra loro ci sono 56 italiani, alcuni dei quali sfuggiti alla tragedia del Vajont. Una pagina dimenticata di storia dell’Europa e del lavoro a cui Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra, nel libro edito da Donzelli “Morire a Mattmark. L’ultima tragedia dell’emigrazione italiana”, restituisce la memoria attraverso una ricostruzione dettagliata dei fatti, realizzata raccogliendo fonti d’archivio inedite, testimonianze dei sopravvissuti e articoli della stampa dell’epoca.

La posizione del cantiere all’origine della tragedia.
Il Vallese era una delle regioni più povere della Svizzera ma, essendo ricco di ghiacciai, era il luogo ideale per la produzione di energia idroelettrica (su cui si puntava allora) e, dunque, per attirare manodopera. “Questa catastrofe - spiega Toni Ricciardi - unì nord e sud dell’Italia: il maggior numero di vittime italiane, infatti, proveniva dalla provincia di Belluno seguita dal comune di San Giovanni in Calabria, gli altri da diverse regioni del nostro Paese”. Con loro persero la vita, 23 svizzeri, quattro spagnoli, due tedeschi, due austriaci e un apolide. Le baracche in cui vivevano, le officine e la mensa erano state costruite alle pendici del ghiacciaio per risparmiare sui costi di trasporto, nonostante nel corso dei lavori - iniziati nel ’60 e terminati con l’inaugurazione della diga nel ’69 - il ghiacciaio avesse ripetutamente dato cenni di cedimento, con il verificarsi di valanghe e incidenti.

Le durissime condizioni di vita e di lavoro degli operai.
Le condizioni di lavoro e di vita nel cantiere erano durissime. Circa quindici, sedici ore al giorno invece delle undici previste dai contratti, turni anche di domenica, - nel ’64 erano stati anche incentivati gli straordinari per ultimare più velocemente i lavori, come risulta dagli archivi - una situazione igienica precaria, con pochissimi bagni per molte persone, senza acqua calda e temperature rigidissime. Il racconto fotografa un esempio di vita da emigrante in Svizzera, sullo sfondo storico dell’epoca: negli anni dal ‘58 al ’76, infatti, circa il 50% del flusso migratorio italiano era orientato verso lo Stato elvetico. Una realtà che portò nel ’61 l’allora ministro del Lavoro Sullo “a proporre, senza successo, l’equiparazione del trattamento assicurativo tra lavoratori svizzeri e italiani” aggiunge Ricciardi.

Ignorata la sicurezza dei lavoratori.
La diga, oggi funzionante e in grado di fornire energia a circa 150 mila famiglie, arrivò nel corso dei lavori di costruzione a impiegare oltre mille lavoratori. La sicurezza all’interno del cantiere, però, non era una priorità. A tal punto che, nel piano annuale di gestione delle slavine, si fornivano indicazioni su come ripulire le strade e far ripartire l’attività nel minor tempo possibile e nel modo più efficiente, mentre i rischi per le baracche e le officine non erano neppure menzionati. Del resto, come emerge dalle testimonianze, i lavoratori stessi, nella maggior parte dei casi, non avevano una chiara percezione dei rischi che correvano. “Nel ’69, in una classifica stilata dall’Organizzazione internazionale del lavoro – Ilo, la Svizzera è il paese dell’Europa occidentale con il più alto numero di morti bianche” rileva lo storico.

“Catastrofe naturale”, al processo assoluzione per gli imputati.
Eppure nonostante le evidenti negligenze e la mancanza di misure di prevenzione, il processo approderà - solamente nel ’72 - a una sentenza di assoluzione in primo grado di tutti gli imputati, poi confermata in appello. A prevalere fu la tesi della “catastrofe naturale” e i familiari delle vittime furono condannati a pagare parte delle spese processuali. “Il processo va contestualizzato nel momento storico, allora condannare gli imputati avrebbe significato condannare un sistema e un Paese”, sottolinea Ricciardi. Inoltre, bisogna ricordare che la Fondazione Mattmark erogò più di 4,5 milioni di franchi in contribuiti e indennità ai familiari delle vittime e la Suva, l’ente assicurativo svizzero per gli infortuni e le malattie professionali, oltre 60.

Una storia dimenticata.
La vicenda ebbe un notevole impatto mediatico per l’epoca, oltre 200 corrispondenti arrivarono in Svizzera da tutto il mondo per raccontarla. “Mi ha colpito molto la testimonianza di un sopravvissuto che ha raccontato di aver incontrato sul luogo del disastro, ancor prima degli addetti ai soccorsi, un giornalista – spiega Ricciardi – È il paradosso di Mattmark, una storia che ebbe un’enorme copertura mediatica, eppure dimenticata”. Tra le diverse motivazioni di quest’oblio, quella che le ricostruzioni nel testo sembrano suggerire come predominante è data dal ruolo dell’Italia all’epoca in pieno boom economico, con lo sguardo rivolto al futuro tra le superpotenze mondiali, più che alla memoria di una terribile catastrofe.

Miur - Avviso disponibilità proposta nomina Buona Scuola

Miur, Comunicato del 21 agosto 2015

AVVISO

“Buona Scuola: Nei primi giorni del mese di settembre prossimo venturo, sul sito istituzionale del Ministero www.istruzione.it, verrà pubblicato l’ Avviso della disponibilità sul sistema informativo ( Portale Istanze Online_archivio personale ) delle proposte di nomina in ruolo in esito alla “Fase B” del piano assunzionale straordinario.

Sul medesimo sito istituzionale sarà operativa una funzione di interrogazione per la relativa consultazione.

Gli interessati, entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso,  dovranno provvedere tramite il Portale Istanze Online all’accettazione o rinuncia della proposta. (Si ricorda che la mancata accettazione entro il predetto termine perentorio produce gli stessi effetti della rinuncia).

Dell’esito della partecipazione alla “Fase B” del piano assunzionale verrà data notizia per posta elettronica alla casella e-mail indicata nella domanda, fermo restando che, ad ogni effetto, le comunicazioni con i soggetti destinatari del piano assunzionale avvengono esclusivamente attraverso l’uso del sistema informativo.

Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro - Rifinanziare esenzioni contratti stabili anche per 2016

Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro, Nota del 28 Agosto 2015

Fondazione Studi, dalle pagine de "Il Fatto Quotidiano" evidenzia come, per pagare le esenzioni triennali dei contratti stabili, manchino 3 miliardi ed il limite del 31.12.15 sia da considerare troppo stretto.

Mentre il Ministero del Tesoro calcola i costi dell'operazione, il Ministero dell'Economia parla di oneri da coprire. Se poi ad ottobre le esenzioni non venissero confermate per il 2016, si potrebbe verificare un boom di assunzioni a fine anno che aggraverebbe il buco già creato.

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Abi - Crescono i nuovi prestiti per famiglie e imprese

Abi, Comunicato del 27 agosto 2015

Segnali positivi emergono per le nuove erogazioni di prestiti bancari, sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 banche che rappresentano circa l’80% del mercato)

​I finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi sette mesi del 2015 un incremento del +16% sul corrispondente periodo dell’anno precedente (gennaio-luglio 2014). Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, si è registrato un incremento annuo del +82,2% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Nell’analogo periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del +24,3%.

A luglio 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,1%) nei confronti di luglio 2014, stesso valore del mese precedente e migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Questo di luglio 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da aprile 2012.

Con riferimento specifico ai mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni: i dati relativi al periodo gennaio-luglio del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Nel periodo gennaio-luglio 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 26,603 miliardi di euro rispetto ai 14,605 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua è, quindi, dell’82,2%.

L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sugli 11,383 miliardi di euro, sia al valore dei primi sette mesi del 2012 (13,045 miliardi di euro).

I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi sette mesi del 2015, il 49,4% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno superato a luglio 2015 il 60% delle nuove erogazioni, erano meno del 20% dodici mesi prima.

Ministero dell’Interno - Approvato il programma nazionale del Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami)

Ministero dell’Interno, Nota del 21 agosto 2015

Il via libera dalla Commissione europea consentirà di finanziare una serie di iniziative per la gestione integrata dei fenomeni migratori

La Commissione europea ha approvato il programma nazionale (PN) per l’Italia del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami). Definito sulla base di un ampio processo di concertazione con i partner e gli stakeholder istituzionali e territoriali, il Programma individua i fabbisogni di medio termine più avvertiti nel settore dell’asilo, dell’integrazione e dei rimpatri e individua, nei diversi settori, gli obiettivi prioritari da raggiungere e i risultati funzionali al loro conseguimento.

In particolare, il Fami ha l’obiettivo di “contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e protezione temporanea e della politica comune dell’immigrazione, nel pieno rispetto dei diritti e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.

Le attività finanziate attraverso il Fondo, pertanto, saranno concentrate sulla gestione integrata della migrazione, sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno migratorio, incluso l’asilo, la migrazione regolare, il rimpatrio dei cittadini stranieri e l’integrazione.

-         Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Agosto 2015

Indagine CNA Balneatori - Tre mesi da record per le vacanze al mare: +20% di turisti

Cna, Comunicato del 27 agosto 2015

Stagione turistica

 Indagine CNA Balneatori. Tre mesi da record per le vacanze al mare: +20% turisti 

Le vacanze al mare hanno fatto il record. Nel trimestre giugno-agosto sulle spiagge italiane i turisti sono aumentati del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del  2014. E l’onda lunga positiva arriverà fino a settembre. Sono i risultati della indagine di Cna Balneatori condotta su circa 500 associati distribuiti su 50 località marine.

“L’estate 2015, grazie anche al sole e al tempo bello – osserva il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei - ha finalmente segnato una inversione di tendenza rispetto alle magre stagioni degli ultimi anni”.

Nei mesi di giugno, luglio e agosto 2015 l’incremento dei turisti negli stabilimenti balneari, secondo l’indagine, è stato del 20/25 per cento medio in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso, segnando una crescita di poco inferiore (intorno al 15 per cento) in Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto.

Un incremento che gli imprenditori attribuiscono ai prezzi stabili e alla qualità della ristorazione dal 40 per cento (in Liguria e Toscana) al 60 per cento (in Molise). Una spinta positiva  è merito anche dell’appeal della natura e delle attività nel tempo libero (in Sardegna raggiunge il 30 per cento) e della organizzazione di serate musicali (in Calabria tocca il 25 per cento).

In tutte le regioni gli imprenditori prevedono presenze sostenute nell’ultima settimana di agosto (con picchi del 25 per cento in Sardegna e Sicilia) e a settembre. La crescita in questo mese, positiva dappertutto, potrebbe toccare il 15 per cento in Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana.

Come si attraggono i turisti anche fuori stagione? E’ un mix fra i prezzi (più bassi degli altri periodi), le previsioni meteo confortanti e il ritardo nell’inizio dell’anno scolastico.

Per contribuire a rendere strutturale la crescita registrata nel 2015, e porre le basi per ulteriori prestazioni positive, i balneatori Cna chiedono che le amministrazioni regionali inseriscano il capitolo della depurazione delle acque e del risanamento dei fiumi in cima all’agenda delle politiche per l’ambiente: per garantire ai turisti una qualità sempre crescente.

Inps - Azioni positive di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura

Inps, Comunicato Stampa del 27 agosto 2015

Rete del lavoro agricolo di qualità – Dal 1° settembre invio istanze telematiche

Dal primo settembre è possibile presentare le istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui al D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile dall’INPS.

Alla procedura si accede attraverso il sito www.inps.it mediante il seguente percorso: Servizi online _ Accedi ai servizi _ Per tipologia di utente _ Aziende, consulenti e professionisti _ Agricoltura: domanda di iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità.

Come disposto dall’art. 6, comma 1, del D.L. 91/2014, convertito con modificazioni dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, possono presentare richiesta di adesione alla Rete

le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti:

a) non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di imposta sui redditi e sul valore aggiunto;

b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);

c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.

Le domande saranno esaminate dalla Cabina di regia della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell'Economia e della Conferenza delle Regioni e deliberate entro 30 gg. dalla data di presentazione dell’istanza.

In caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte della Rete e riceveranno il certificato che ne attesta la qualità.

L’avvio della Rete del lavoro agricolo di qualità è una prima concreta iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al caporalato ed al lavoro nero in agricoltura.

L’iniziativa si inquadra in uno specifico piano operativo che la Cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità, la cui presidenza è attribuita ad INPS, dovrà sviluppare nei prossimi 15 giorni, come richiesto dai Ministri Martina e Poletti nel corso dell’incontro tenutosi oggi presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per avviare un insieme coordinato ed efficace di azioni di contrasto al caporalato e alle altre forme di lavoro irregolare.

Provincia di Roma - Roma Labor: sempre connessi con il mondo del lavoro e della formazione

Comunicato Stampa Città Metropolitana di Roma Capitale

La Città metropolitana di Roma Capitale mette a disposizione dei cittadini un portale Internet interamente dedicato al settore dell’occupazione ed ai servizi offerti dai Centri per l’Impiego, http://romalabor.cittametropolitanaroma.gov.it/

RomaL@bor rappresenta lo strumento di comunicazione on line della Città metropolitana di Roma Capitale completamente destinato alla promozione dell’occupazione, un punto di riferimento capace di aggregare una molteplicità di servizi che possono essere fruiti “in rete”.

Il portale rende immediatamente fruibili tutte le informazioni sulle offerte di lavoro e sulle attività svolte dai Centri per l’Impiego, dedicate ai cittadini, alle persone con diverse abilità e alle imprese.

L’obiettivo è quello di proporre un sistema multicanale dotato di funzionalità innovative che, attraverso il contributo degli interlocutori locali, permetta una reale promozione dei servizi dedicati al lavoro da parte della Città metropolitana.

La realizzazione di un portale internet per il lavoro, capace di dialogare con diversi target di utenti, cittadini e imprese ed in grado di creare una rete di relazioni si propone come un ulteriore strumento di promozione dell’occupabilità e di creazione di opportunità, tra cittadini, operatori del settore ed enti.

La visualizzazione è stata studiata per rendere i contenuti immediatamente accessibili, senza dover procedere a complesse “navigazioni” all’interno della mappa del sito.

Un apposito spazio in home page è stato dedicato al Numero Verde Lavoro 800 81 82 82.

Sempre sull’home page sono a disposizione una serie di link utili con enti pubblici attivi nel campo del lavoro e della formazione.

Tra gli altri contenuti: tutti i contatti gli orari e alcuni contenuti multimediali sui Centri per l’Impiego, la modulistica (consultabile e scaricabile) e i principali riferimenti normativi in materia di lavoro.